Vannino Chiti ci spera ancora. Il senatore dissidente aveva accolto le aperture di Matteo Renzi sul nodo del Senato elettivo come un buon segno. Poi, però, è arrivata la gelata di Ettore Rosato.
Senatore, anche Renzi ha precisato: niente scambi tra Italicum e Senato.
 «Avevo letto che era d`accordo a modificare la riforma costituzionale, nello specifico l`articolo 2 che riguarda l`elezione del Senato. Dovrebbe décidersi, e sarebbe preferibile ce lo comunichi non attraverso i giornali. Detto questo, non leghiamo il voto sul Senato all`esigenza di approvare l`Italicum: il confronto sull`elettività non è una concessione ma una necessità, dato che alla Camera c`è stata una modifica del testo».
Rosato la contesta: dice che l`articolo 2 è immodificabile, e lo sostiene anche il costituzionalista d`area Stefano Ceccanti, per il quale se si tocca quel punto bisognerebbe ripartire da zero.
«Il testo è stato emendato a Montecitorio. È cambiata una preposizione che trasforma il senso sul modello elettivo dei senatori. È una modifica sostanziale, non formale».
Lei parla già della riforma costituzionale, ma c`è ancora l`Italicum da votare.
«Approvato l`Italicum, la legge costituzionale è l`unico modo per ribilanciarlo e trovare quell`equilibrio che abbiamo smarrito in tutti questi mesi. Non capirlo è stato uno dei più grandi errori della minoranza».
Cioè?
 «I deputati Pd all`inizio si sono battuti per separare la legge elettorale dalla riforma del bicameralismo, mentre noi al Senato sostenevamo che erano facce della stessa medaglia. Oggi ci danno ragione: è il combinato disposto che rinforza il ruolo del premier e rende necessario un Senato con funzioni non marginali».
Altri errori della minoranza?
 «Le preferenze: ci siamo fatti trascinare in un dibattito che non ci appartiene. Tanta gente che guarda a noi in giro per l`Italia mi ha chiesto: ‘ma che c`entriamo noi con le preferenze?’».
A questo punto, cosa propone a Renzi sul Senato?
 «Di votare un listino di senatori contestualmente alle elezioni regionali: Renzi era d`accordo. È un`opzione, ce ne sono altre: il modello francese, quello tedesco del Bundesrat. Il Senato, poi, deve avere le sue competenze: senza dare la fiducia, resti centrale su temi come la libertà religiosa, leggi etiche, diritti delle minoranze».
E se non accolgono nemmeno queste modifiche, vi spaccherete?
«Sono d`accordo con Bersani: il Pd è casa nostra, la casa dei riformisti di sinistra. Non riuscire a tenerla in piedi sarebbe una sconfitta per tutti».

Ne Parlano