Intervista di Anna Finocchiaro al Messaggero Il processo riformatore non ha alternative nè ammette lungaggini: «Il tempo è finito». Intanto meglio abolire l’attuale legge elettorale e riproporre il Mattarellum e non limitarsi a ritoccare il premio di maggioranza del Porcellum. Poi ci sarebbe il nodo giustizia: «Allo stato non fa parte dell’impianto delle riforme. E le intercettazioni non sono una priorità». Sono questi i paletti che fissa Anna Finocchiaro, presidente Pd della Commissioni Affari costituzionali del Senato, in una intervista al Messaggero. «Credo che sia giusto individuare un procedimento legislativo più compatto rispetto a quello stabilito con l’articolo 138 della Costituzione. Però parliamoci chiaro: sul tappeto c’è, ineludibile, la questione politica. Nella scorsa legislatura il processo riformatore si arenò sul nodo del semipresidenzialismo. Quella vicenda ci dimostra che ci sono nodi politici che vanno sciolti preliminarmente. Il nostro sistema è davvero arrivato ad un punto limite. Mi riferisco ai tempi e all’efficacia della decisione politica, alla necessità di nuove forme di partecipazione alla decisione politica non solo per il tramite della rappresentanza. Quindi ritengo – insiste la senatrice del Pd – dovremmo un po’ tutti nutrire una sorta di impazienza – che non vuol dire fretta per fare male – per arrivare fino in fondo. Senza tabù di sorta. Io sono disposta anche a discutere del semipresidenzialismo, qualora si presentasse. Insomma qualunque sia il procedimento che verrà scelto, dobbiamo risolvere con coraggio e determinazione i problemi politici che sono in campo. Solo così le riforme vedranno la luce. Per questo penso che il procedimento legislativo deve essere sorretto da una volontà ferrea di fare le riforme. Solo questo garantisce il risultato. Altrimenti non ci sarà Convenzione e Commissione o tecnici che tengano. Tempo da perdere non ne abbiamo più: anzi, il tempo è finito». Poi Anna Finocchiaro tocca la questione della giustizia: «Allo stato non credo che quello della giustizia, intesa come la intende il Pdl, – sottolinea la senatrice del Pd – sia uno dei temi di cui ci si occuperà. E il ragionamento vale anche per le intercettazioni che non sono certo una priorità nè per il Parlamento nè per il governo». L’ultimo passaggio è dedicato alla legge elettorale: «Condivido il ragionamento di Quagliariello: prima la forma di Stato e poi la legge elettorale conseguente. Io sono pronta a discutere di tutto ma intanto ritengo che la priorità sia garantire ai cittadini che non si andrà più a votare con il sistema attuale, e a tal fine non credo che basti ritoccare l’attuale premio di maggioranza. Meglio abrogare il Porcellum – conclude la Finocchiaro – e ripristinare il sistema precedente con qualche piccolo aggiustamento: eliminare lo scorporo, introdurre una norma per equilibrare la rappresentanza uomo/donna nella parte maggioritaria e in quella proporzionale e un meccanismo per evitare maggioranze diverse tra Camera e Senato».

Ne Parlano