“Il referendum lombardo non aggiunge né toglie nulla alla discussione che si deve aprire col governo per ottenere più competenze, come previsto dal Titolo Quinto della Costituzione. Certo, l’affluenza sotto il 40% conferma l’inutilità della consultazione referendaria. Resta la volontà di tutti i partiti e di gran parte dei sindaci lombardi di dare forza a questa richiesta. La stessa volontà che avrebbe consigliato di non perdere due anni per fare un referendum, a pochi mesi dalle elezioni, come ha preferito fare Maroni per ragioni di propaganda elettorale”. Lo scrive su Facebook il senatore del Pd Franco Mirabelli, eletto in Lombardia.
“Non può passare sotto silenzio – prosegue Mirabelli – l’incredibile vicenda dei dati arrivati dopo più di 12 ore, di procedure tutto fuorché trasparenti, di risultati sull’affluenza comunicati dopo quelli sui risultati del SI e neppure la figuraccia fatta da chi si vanta ancora di aver introdotto il voto elettronico in Italia, nonostante i risultati del Veneto siano arrivati dopo un’ora e i nostri il giorno dopo. Da un ex ministro degli interni ci aspettavamo più rigore e più efficienza a tutela della partecipazione democratica, non pasticci e tempi infiniti”.


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