Il Rosatellum, una volta approvata la riforma che taglia di 345 unità il numero dei parlamentari, va cambiato perché diventa insostenibile: produce abnormi iniquità territoriali e almeno un`assurdità». Dario Parrini, capogruppo del Pd in commissione Affari costituzionali del Senato, sí trova in disaccordo con quanto sostenuto da Roberto D`Alimonte sulle colonne del Sole 24 Ore il 28 settembre («Una buona notizia: almeno per ora la riforma elettorale non si farà»), ossia che piuttosto che tornare al proporzionale è meglio tenersi il Rosatellum con il suo 35% circa di collegi uninominali.
Senatore, perché è necessario rivedere il Rosatellum?
Sono sette le Regioni che in seguito alla riforma eleggerebbero da 3 a 5 senatori: Friuli Venezia Giulia, Liguria, Umbria, Marche,Abruzzo,Basilicatae Sardegna Col Rosatellum in queste regioni avremmo una compressione eccessiva del pluralismo, e in tre di esse anche partiti con più del 15% dei voti non eleggerebbero alcun rappresentante. Effetti così pesanti sulle minoranze sono oltre ogni limite di tollerabilità. L`assurdità concerne invece la dimensione dei 74 collegi uninominali del nuovo Senato: sarebbero in media di 800mila abitanti. Alcuni, per esempio Abruzzo e Friuli, supererebbero largamente il milione di abitanti. In nessun posto al mondo c`è una cosa del genere per eleggere una camera dotata di potere fiduciario.
Ma con il proporzionale non si rischia un`eccessiva frammentazione?
No, perché si ragiona di uno sbarramento al 5%. Nella Prima Repubblica c`era un sistema proporzionale puro senza soglia. Nel 1992 e nel 1979 quel sistema consentì l`ingresso alla Camera di otto e sei partiti sotto il 5% dei voti, complessivamente 97 deputati nel 1992 e 70 nel 1979. Un proporzionale con soglia alta ridurrebbe in realtà la frammentazione più efficacemente di quanto non faccia il Rosatellum, che ha una soglia al 3%. D`Alimonte cita trai pregi del Rosatellum l`indicazione delle alleanze prima del voto. La realtà è che dopo le ultime elezioni si sono succeduti due governi con due maggioranze diverse, nessuna delle quali corrispondente a una delle coalizioni indicate sulla scheda elettorale del 4 marzo 2018.
Insomma, moriremo proporzionalisti?
Posto che una proporzionale col 5% di soglia dà un effetto maggioritario simile a quello del Rosatellum, la certezza che siano i cittadini votanti a `scegliere chi governa la offre solo un sistema col ballottaggio nazionale. Ma su questo D`Alimonte, storico sostenitore del doppio turno, la pensa senz`altro come me.


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