“C’è un tavolo di maggioranza sulle riforme che si è riunito molte volte nei mesi scorsi, l’ultima tre giorni fa. A quel tavolo Italia Viva ha partecipato con continuità ponendosi tra i fautori più convinti di una legge elettorale proporzionale con soglia, dicendo no a ipotesi maggioritarie e condividendo pienamente una serie di altri ddl di riforma costituzionale già all’esame del Parlamento. Quel che propone Renzi oggi, l’elezione diretta del capo del governo, si colloca in netta contrapposIzione col lavoro svolto da quel tavolo e con l’intesa a mio avviso avanzata che da esso è scaturita. Ha tutta l’aria di una proposta che nella fase attuale può trovare orecchie sensibili nei partiti di destra ma che di certo non può unire la maggioranza. Disfare l’accordo già fatto è a mio giudizio il massimo del conservatorismo immaginabile perché significa produrre parole senza arrivare a niente di concreto. Serve invece responsabilità, attuando rapidamente l’intesa già trovata, a partire dalla legge elettorale. Se si vuol dare più stabilità ai governi, obiettivo condivisibile, lo si deve fare con meccanismi compatibili con quella intesa: cancellierato e sfiducia costruttiva”. Così Dario Parrini, capogruppo Pd in commissione Affari costituzionali commenta alcune affermazioni di Matteo Renzi.


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