“Oggi approviamo un pezzo di una riforma costituzionale importante. C’è l’esigenza di omogeneizzare le leggi elettorali per la formazione delle Camere in modo da avere, dopo l’esito delle consultazioni elettorali, maggioranze omogenee a Camere e Senato. È una esigenza che sia la Consulta che il Presidente della Repubblica hanno più volte sottolineato. Ed è una esigenza reale se vogliamo che il nostro Parlamento funzioni rispettando gli esiti elettorali. Oggi la differenza tra l’elettorato attivo della Camera e quello del Senato è di circa quattro milioni. Una differenza che oggi non ha senso. In passato referendum hanno bocciato riforme costituzionali complessive. Con il provvedimento di oggi proviamo ad approvare riforme mirate per correggere storture del sistema. Perché la maggioranza ha un progetto complessivo di riforme costituzionali mirate che, collegate ad una riforma della legge elettorale, disegna un sistema equilibrato che esprimerà maggioranze omogenee tra Camera e Senato. E con la norma che approviamo oggi diamo più spazio al voto della popolazione più giovane. E le motivazioni di chi, soprattutto dall’opposIzione, ha chiesto di posticipare il voto di questa riforma a dopo l’esito del referendum sul taglio dei parlamentari non hanno senso, se non quello di un mero pretesto politico: questa riforma non ha nulla a che vedere con il numero dei parlamentari che verranno eletti”. Così la senatrice del Pd, nella sua dichiarazione di voto sul ddl di riforma costituzionale per l’estensione dell’elettorato attivo per il Senato ai diciottenni.


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