“Nel giro di pochi mesi sono stati modificati delicati equilibri che il saggio legislatore costituente aveva saputo costruire nello scenario critico del Dopoguerra. La questione, più volte evidenziata, della rappresentanza politica della minoranza nazionale autoctona di lingua slovena che insiste nella Regione a Statuto speciale del Friuli-Venezia Giulia è molto seria e grave”. “L’approvazione delle modifiche costituzionali, con la riduzione di un terzo del numero dei parlamentari, sarebbe tale – sottolinea Rojc – da comprimere le forme di tutela della minoranza slovena e non solo”. “L’unico atteggiamento responsabile è fermare questa riforma, che peraltro, a mio avviso, travalica i limiti del procedimento di revisione costituzionale, incidendo su quel nucleo duro di principi costituzionali sanciti dai principi fondamentali dell’ordinamento costituzionale”, conclude la senatrice Rojc.


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