Verducci, la lettera per andare al votare «appena possibile» è la risposta al documento dei 41 senatori a sostegno di Gentiloni?
«No, in questo documento abbiamo messo quelli che sono per noi i punti dirimenti. In vista della direzione di lunedì avremo dei nodi da sciogliere e oggi, in 17 senatori dei “giovani turchi”, abbiamo voluto mettere nero su bianco i punti irrinunciabili».
Ma alcuni hanno firmato anche la lettera dei 41 per votare nel 2018…
«La prova che la nostra lettera non è una risposta a quella precedente».
Per voi irrinunciabile è andare al voto a giugno?
«Si deve andare al voto appena possibile, una volta rese omogenee le leggi elettorali, dando il premio alla lista che è il modo per salvaguardare la vocazione maggioritaria del Pd».
Il congresso si può rimandare?
«In questa fase l`assillo non è il congresso ma trovare la chiave per rimettere in campo il Pd dando una risposta al voto del 4 dicembre. A partire da due questioni: una strategia di partecipazione che radichi di nuovo il Pd nei luoghi del disagio; fare una grande proposta al paese per un patto contro l`esclusione e contro le disuguaglianze».
Ma allora Renzi non si deve dimettere per avviare il congresso?
«Penso che Renzi farà la cosa che ritiene migliore per l`unità del partito».


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