“Mettendo in fila tutti questi fatti, il coinvolgimento di ufficiali di polizia e metodi illegittimi se non illegali, appare chiaro che è stato messo in atto un tentativo molto pericoloso di delegittimare e indebolire l’allora Presidente del consiglio, Matteo Renzi, attentando direttamente o indirettamente alla sua credibilità e onorabilità. Sono comportamenti eversivi, si potrebbero definire attentati alle Istituzioni democratiche”. Così il presidente del Pd al Senato, Luigi Zanda, in un’intervista al Foglio sul caso Consip. E poi continua: “Il quadro che emerge è molto grave. Se tutto quello che stiamo apprendendo dai giornali risultasse vero, vuol dire che qualcuno ha complottato contro le istituzioni democratiche. E la cosa è particolarmente grave se il complotto è stato ordito da organi dello Stato che hanno il dovere di tutelare le istituzioni”. “Il silenzio della politica e dei media sulle deviazioni che stanno emergendo sul caso Consip è incomprensibile e inaccettabile”, afferma Zanda. “Ho presentato un’interrogazione al governo molto documentata sin dal 4 luglio scorso. E di interrogazioni, in questa legislatura, ne ho presentate pochissime. Il 15 settembre, poi, ho parlato di un ‘complotto’ nel quale erano coinvolti organi dello Stato. Reazioni? Nessuna”.


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