“I Gruppi parlamentari dovranno corrispondere ai partiti o ai movimenti politici che hanno eletto propri rappresentanti alle elezioni, rafforzando così il rispetto della volontà popolare e ponendo limiti a quella frammentazione che spesso ci caratterizza. Dimezzando i tempi dei nostri interventi, dando un termine alle commissioni per completare il loro lavoro, stabilendo che le questioni pregiudiziali possano essere poste solo dai Gruppi o da un decimo dei senatori, imprimeremo una maggiore velocità dell’iter degli atti legislativi. Prevedendo che due settimane al mese vengano riservate esclusivamente al lavoro delle commissioni e che quei giorni non potranno coincidere con quelli dedicati all’Aula, contribuiremo sensibilmente a migliorare la qualità dei lavori parlamentari. I vantaggi di un esame approfondito in commissione prima che il testo arrivi in Aula sono evidenti: all’Aula saranno destinati solo testi più compiutamente definiti in commissione, testi che il dibattito dell’Assemblea dovrà solo perfezionare, completare e, infine, definire.  Mi sembra che l’obiettivo di rendere quanto più ordinata, chiara, corretta e semplice la disciplina dei nostri lavori, aumentando anche la chiarezza dell’espressione della volontà dei senatori sia, con questa riforma, positivamente raggiunto”. Così il Presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda, nel suo intervento in dichiarazione di voto sulla riforma dei regolamenti del Senato.


Ne Parlano