“Con il risultato elettorale del 4 marzo il quadro politico si è radicalmente modificato e l’Italia è passata da una prospettiva democratica di ammodernamento delle sue istituzioni, all’annuncio di un radicale sconvolgimento della democrazia parlamentare. La riduzione dei parlamentari, presentata in tempi di riformismo democratico, è diventata dal 4 marzo una cosa diversa, una mossa preparatoria di un futuro istituzionale democraticamente molto equivoco. Futuro equivoco per l’oscurità del modello costituzionale verso cui 5 Stelle e Lega vogliono portare l’Italia. Le loro strategie costituzionali di fondo, pur così disordinate, sono tutte indirizzate a scardinare i principi della democrazia parlamentare. Basta pensare al trattamento riservato al Senato nello scorso dicembre in occasione della legge di bilancio, al vincolo di mandato previsto dal contratto di governo, alle dichiarazioni di Casaleggio, Grillo e Di Maio sul superamento della democrazia e sull’inutilità del Parlamento. C’è, infine, Gaia, un filmato del 2008 di Gianroberto Casaleggio che prevede che, dopo una lunga, devastante guerra, avremo un nuovo ordine mondiale dominato dalla rete, dove ogni uomo per esistere dovrà essere nella rete perché fuori dalla rete nessuna persona esisterà.

Tutto fa pensare che 5 Stelle e Lega abbiano scelto di trattare il Parlamento e la democrazia rappresentativa come un carciofo, spogliandolo e indebolendolo foglia dopo foglia. L’antieuropeismo, l’amicizia con leadership autoritarie, la politica migratoria, sono alcuni degli ingredienti della deriva di paura e di odio con i quali, 5 Stelle e Lega stanno cercando di cambiare, incattivendola, la natura degli italiani. È su questo sfondo di propaganda martellante fatta di disvalori e di incultura, che si inseriscono gli attacchi al Parlamento, alle aree più delicate della pubblica amministrazione, alla libera stampa, alla magistratura. Quando a una crisi economica grave si sovrappone un governo litigioso che progetta riforme pericolose, allora i guai diventano molto, molto seri”. Così il senatore del Pd Luigi Zanda durante la discussione a Palazzo Madama.


Ne Parlano