“Votiamo convinti il disegno di legge sull’agricoltore custode che dà il giusto riconoscimento a quelle donne e uomini che con fatica lavorano la terra ed accudiscono gli animali. Ma se da un lato c’è il giusto riconoscimento dell’agricoltore custode, dall’altro dobbiamo sollecitare il Governo affinché non metta in discussione alcuni servizi fondamentali. Rispetto ai provvedimenti in approvazione il Partito democratico si pone dunque con un atteggiamento serio e responsabile, tuttavia siamo coscienti che questo atto resterà lettera morta se a questo non seguirà un piano infrastrutturale che contrasti l’abbandono delle aree interne. Nello specifico riteniamo che l’esecutivo non può non stanziare risorse sul sistema sanitario nazionale mettendo in discussione sia le case di comunità che gli ospedali di comunità essenziali per la presa in carico della persona ed il rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia nei territori; non può ridurre i servizi scolastici anche con le norme ‘sul dimensionamento scolastico’, non può ridurre gli incentivi ai trasporti e non sostenere l’infrastruttura digitale delle aree interne e delle aziende agricole che hanno il sacrosanto diritto di avere la connessione al pari degli operatori che lavorano nelle aree densamente abitate. Ribadiamo che affinché ci sia un ‘agricoltore custode’ questi deve poter vivere e fare impresa anche in quei luoghi impervi ed interni dove tutto è più difficile, un’agricoltura talvolta definita ‘eroica’ e di fatto lo è. Non dimentichiamo che il presidio territoriale è rilevante anche ai fini paesaggistici, culturali e di sostegno alla biodiversità.”

Così il senatore Silvio Franceschelli, capogruppo del Partito Democratico in 9ªCommissione industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare, intervenendo in dichiarazione di voto sul ddl per il riconoscimento della figura dell’agricoltore custode dell’ambiente e del territorio.


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