“La banca delle terre agricole, che oggi nasce formalmente con il primo atto di mettere all’asta 8mila ettari coltivabili, è uno degli strumenti che il Pd ha immaginato potesse sbloccare l’accesso alla terra a quei giovani che vogliono intraprendere l’attività d’impresa in un settore che mostra enormi possibilità di sviluppo e di occupazione. Un settore che pone il tema del ricambio generazionale come il problema dei problemi per il futuro dell’agricoltura”. Lo dichiara Maria Teresa Bertuzzi, capogruppo Pd in commissione Agricoltura, intervenendo al Mipaaf alla conferenza di presentazione della Banca delle terre agricole.
“Ad aprile del 2011 avevo presentato in Senato un ddl, costruito insieme ai giovani, che si proponeva proprio di creare la banca delle terre agricole e arrivare oggi alla sua istituzione è motivo di grande soddisfazione. Bene il ministro Martina, che ponendo al centro della strategia del settore il ricambio generazionale – spiega – ha dato corpo a questo progetto, incrociandolo con la riforma degli strumenti finanziari in Ismea e con il coinvolgimento attivo del demanio. L’obiettivo della banca delle terre agricole è quello di capovolgere un paradigma, rendendo la terra un fattore produttivo e non più un mero elemento patrimoniale. Terra che produce reddito e non più rendita. Disponibilità anziché proprietà. E tutto questo oggi è possibile grazie al nostro impegno e a quello dello Stato, che mette in vendita all’asta ottomila ettari di terreni coltivabili, con mutui agevolati per gli under 40. Partiamo da noi sperando in un effetto trascinamento dei terreni in generale di proprietà o nelle disponibilità di soggetti pubblici, immaginando che questa piattaforma possa diventare davvero il luogo ideale per ottimizzare l’incrocio tra offerta di un fattore della produzione e la più efficiente e qualificata offerta di chi vuol fare impresa, in particolare di coloro che a quel fattore della produzione a maggiori difficoltà di accedere, che sono i giovani”.


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