“Occorre un deciso intervento della Regione Sardegna, non solo formale, sul Governo per il riconoscimento dello stato di calamità naturale per la siccità che ha colpito l’isola. Non si deve perdere un minuto di più in questo momento di grande sofferenza delle aziende sarde”. E’ quanto si legge nella lettera che il senatore del Pd Silvio Lai ha scritto al presidente della Regione Pigliaru per segnalare i ritardi negli interventi contro la siccità.

“Secondo le normative vigenti – continua il senatore Lai – il riconoscimento dello stato di calamità naturale può avvenire quando si presenta un danno accertato e certificabile, pari almeno al 30% della coltura presa in esame. Attualmente, per le produzioni foraggere del 2017, stando alle prime stime provenienti dai comuni, siamo intorno al 50/60%, con punte anche del 70/80% nel nord dell’isola. Il ministero delle Politiche agricole può dunque riconoscere lo stato di calamità all’intero suolo regionale, già solo basandosi sulle segnalazioni ricevute dalla stragrande maggioranza dei comuni sardi, ma serve che la questione sia rappresentata nel suo insieme dalla Giunta regionale come una priorità economica e sociale, come si fa per una grave crisi industriale”.

“Sappiamo – continua Lai – che, per le colture per le quali è possibile ricorrere a pratiche assicurative, non è ammissibile richiedere aiuti senza dover incorrere in procedure d’infrazione da parte di Bruxelles. Tuttavia, mentre per la stragrande parte dei seminativi è possibile assicurarsi preventivamente, per il 2017 non era previsto nessuno strumento per ciò che riguardava foraggere e pascoli. Per questo la strada dell’aiuto per il reintegro delle scorte di foraggio per l’alimentazione del bestiame appare praticabile. L’UE permette di derogare agli aiuti di stato, nei limiti de minimis di 15 mila euro ad azienda riferiti ad un triennio, e un eventuale aiuto riconosciuto attraverso lo stato di calamità non sarebbe cumulabile con eventuali aiuti già goduti dalle aziende. In conclusione, una iniziativa della Regione potrebbe portare, pur con questi vincoli, ad un aiuto attraverso la strada dei voucher per l’acquisto di foraggi nelle aziende zootecniche, qualora tale percorso non cumuli il valore dei foraggi acquistati, con aiuti de minimis, oltre il plafond stabilito per legge. Aggiungo – conclude il senatore del nella lettera – che occorre procedere ad un controllo di quelle opere già realizzate e bloccate per motivi burocratici largamente superabili che avrebbero potute essere utilizzate per attenuare i disagi e i danni alle colture, come quelle relative all’utilizzo delle acque reflue nelle grandi città.”

 


Ne Parlano