“E’ molto importante che oggi l’Aula del Senato abbia deciso di discutere e approvare la mozione sulla Pac. Le politiche che vanno dalla conduzione dei terreni al loro nutrimento, alla salute delle persone e alla gestione dei beni comuni, non sono più settoriali. Non è un caso, infatti, che in Europa si sia aperto un dibattito per proporre una nuova Pac, dando così il senso dell’interrelazione delle diverse fasi della filiera alimentare”. Lo afferma Leana Pignedoli, vicepresidente della commissione Agricoltura del Senato, intervenendo con dichiarazione di voto sulla mozione Pac.
“Il primo obiettivo è la semplificazione perché non possiamo più tollerare che nel 2020 gli iter burocratici mangino ancora gran parte delle risorse e sviliscano gli sforzi degli operatori agricoli. Ma non basta. Tutto l’impegno del pubblico – spiega – deve essere concentrato nell’attrezzare i nuovi imprenditori agricoli europei, perché possano affrontare le nuove sfide, molte delle quali inedite. Penso ai cambiamenti climatici che sconvolgono i tempi di maturazione, agevolano l’adattamento di nuovi parassiti a noi sconosciuti e che non riusciamo a contrastare efficacemente con la dovuta rapidità. Dunque bisogna valorizzare la biodiversità oltre a generare capacità di adattamento agli ecosistemi, per creare un beneficio multiplo, un valore ambientale e un valore aggiunto economico. Ma anche puntare sulla distintività come fattore competitivo in un mercato dominato dall’omologazione. Sul nostro territorio esistono migliaia di micro imprese che senza alcun aiuto svolgono quella che viene efficacemente definita ‘agricoltura eroica’: è qui che il sostegno dello Stato è indispensabile. Nella mozione lo diciamo chiaramente – conclude Pignedoli – l’Agricoltura ha bisogno di un budget adeguato e finalizzato a strategie precise che guardano ad una responsabilizzazione, ad un maggior protagonismo di chi chiede a gran voce il diritto di avere informazioni precise sui prodotti e di poter dunque competere sul mercato internazionale”.


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