“Un grande passo in avanti nella lotta al caporalato e allo sfruttamento del lavoro in agricoltura. Si rafforza l’azione penale repressiva, anche definendo una figura di reato autonoma per il datore di lavoro che utilizza manodopera in condizioni di sfruttamento, e si determinano politiche efficaci di prevenzione e di contrasto di un fenomeno odioso e complesso che coinvolge circa 400 mila lavoratori nel nostro Paese.” Lo dichiara il senatore dem Francesco Scalia, dopo il voto dell’Aula del Senato che ha licenziato, in prima lettura, il ddl riguardante disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero e dello sfruttamento del lavoro in agricoltura.
“I dati più aggiornati – sottolinea Scalia- ci raccontano di una realtà diffusa in tutte le aree del Paese, ben oltre le situazioni estreme e conosciute delle regioni del Meridione italiano, restituendoci una dimensione del fenomeno di estremo sfruttamento dei lavoratori e, anche, di penalizzazione degli imprenditori onesti che è totalmente incompatibile con la nostra Costituzione”.
“Si è fatto un buon lavoro – conclude Scalia -che mi auguro la Camera in tempi rapidi renderà definitivamente legge dello Stato.”


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