Con un emendamento approvato in sede di conversione del decreto Rilancio, proprio per affrontare le conseguenze dell’emergenza, e per aiutare il sistema ad affrontare la complessità della nuova situazione, è stato previsto un raddoppio dello stanziamento previsto – ulteriori 150 milioni di euro – che si aggiungono agli ordinari 150 milioni stanziati per le scuole paritarie, dall’infanzia alla secondaria di secondo grado. Tali risorse al momento risultano bloccate, lasciando in grossa difficoltà gli istituti interessati.
Osserva il Senatore Taricco, primo firmatario dell’interrogazione sottoscritta da altri senatori dem: “Ad un mese e mezzo circa dall’approvazione del decreto-legge, il totale delle risorse stanziate, 300 milioni di euro, sono bloccate a causa di una “necessaria variazione di bilancio” da parte del Ministero dell’Economia e delle finanze, non ancora effettuata ed indispensabile per poter poi erogare i fondi, azione che secondo il parere del sopracitato Ministero sarebbe “sempre possibile in caso di urgenza, per le amministrazioni interessate, richiedere risorse necessarie ricorrendo ad anticipazioni di tesoreria. Ad oggi le scuole hanno già dovuto impiegare queste risorse – che avrebbero dovuto coprire il mancato versamento delle rette da parte delle famiglie durante i mesi di sospensione della didattica in presenza – per la sanificazione ed organizzazione degli spazi in vista della ripresa delle lezioni e sono già 96 le scuole paritarie che hanno dichiarato la chiusura. Per questo abbiamo voluto richiamare sia il Ministro dell’Istruzione, sia il Ministro dell’economia e delle finanze sul concreto rischio – visto l’imminente inizio delle lezioni per il nuovo anno scolastico 2020/2021 – che molti istituti non siano messi in condizione di ripartire e su quello quindi che vi possa essere la necessità di dover trovare per molti ragazzi una collocazione presso gli istituti statali. Vi è la necessità – conclude Taricco- di assumere tutte le iniziative necessarie alla adozione del decreto di riparto delle risorse e permettere così lo sblocco definitivo delle risorse assegnate, ma purtroppo non ancora erogate agli Istituti interessati, evitando ritardi che rischiano di provocare la chiusura di ulteriori nuove scuole con un danno enorme per il tessuto sociale ed un aggravio economico pesante per il Bilancio dello Stato”.

Di seguito testo interrogazione

Al Ministro dell’istruzione e al Ministro dell’economia e delle finanze

Premesso che:

dal 2000 le scuole paritarie sono a tutti gli effetti parte del sistema pubblico di istruzione e, oltre ad assicurare nel concreto l’attuazione del principio di libertà educativa, la loro azione si traduce anche in un importante risparmio per lo Stato, accogliendo oltre 800 mila studenti su tutto il territorio nazionale;

l’articolo 233 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni (c.d. decreto “Rilancio”) prevede uno stanziamento di 70 milioni “a titolo di sostegno economico in relazione alla riduzione o al mancato versamento delle rette o delle compartecipazioni comunque denominate, da parte dei fruitori fino ai sedici anni di età, determinato dalla sospensione dei servizi in presenza a seguito delle misure adottate per contrastare la diffusione del Covid-19”, risorse che si sono aggiunge ai 65 milioni di euro destinati alle scuole materne paritarie, anche queste a copertura del mancato versamento delle rette, e ai 15 milioni di incremento del Fondo nazionale per il sistema integrato di educazione e di istruzione, che porta il totale dei contributi per i servizi tra 0 e 6 anni a 80 milioni di euro;

considerato che:

con un emendamento approvato in sede di conversione del citato decreto-legge è stato previsto un raddoppio dello stanziamento previsto – ulteriori 150 milioni di euro – che si aggiungono ai complessivi 150 milioni stanziati per le scuole paritarie, dall’infanzia alla secondaria di secondo grado – per una cifra pari a 300 milioni di euro – 180 per nidi e materne e 120 per le scuole dalla primaria alla secondaria di secondo grado;

tenuto conto che:

a un mese e mezzo circa dall’approvazione del citato decreto-legge, il totale delle risorse stanziate, pari a 300 milioni di euro, sono bloccate a causa di una “necessaria variazione di bilancio” da parte del Ministero dell’economia e delle finanze, non ancora effettuata ed indispensabile per poter poi erogare i fondi, azione che secondo il parere del sopracitato Ministero sarebbe “sempre possibile in caso di urgenza, per le amministrazioni interessate, richiedere risorse necessarie ricorrendo ad anticipazioni di tesoreria”;

rilevato che:

le scuole hanno già dovuto impiegare queste risorse – che avrebbero dovuto coprire il mancato versamento delle rette da parte delle famiglie durante i mesi di sospensione della didattica in presenza – per la sanificazione ed organizzazione degli spazi in vista della ripresa delle lezioni;

ad oggi, sono già 96 le scuole paritarie che hanno dichiarato la chiusura, ed in gran parte si tratta proprio di servizi per la fascia 0-6 anni, spesso collocati in territori dove non c’è la presenza di nidi e materne statali,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dell’attuale situazione che sta interessando questi istituti e che, quindi, vi è il concreto rischio che sia necessario trovare per molti ragazzi una collocazione presso gli istituti statali, con costi immediati stimati in molte decine di milioni di euro, considerato l’imminente inizio delle lezioni per il nuovo anno scolastico 2020/2021, al fine di garantire il diritto all’istruzione per tutti, costituzionalmente tutelato;

se i Ministri non intendano adottare le doverose iniziative di adozione del decreto di riparto delle risorse, in modo tale da sbloccare definitivamente le risorse assegnate, ma non ancora percepite dagli istituti interessati, messi già a rischio dall’emergenza Coronavirus, evitando così un inutile rimpallo di responsabilità tra Ministeri competenti e conseguenti ritardi che provocherebbero la chiusura di ulteriori nuove scuole con un danno enorme per il tessuto sociale ed un aggravio economico pesante per il bilancio dello Stato.

Mino Taricco
Valeria Fedeli
Assuntela Messina
Tatiana Rojc
Vanna Iori
Dario Parrini
Dario Stefano
Alessandro Alfieri
Valeria Valente
Gianni Pittella
Andrea Ferrazzi
Roberta Pinotti
Mauro Laus
Vito Vattuone
Luciano D’Alfonso
Paola Boldrini
Bruno Astorre
Daniele Manca
Caterina Biti


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