Dalla notte di piazza San Carlo alle cariche di piazza Santa Giu-lia,Torino si scopre ferita e disorientata. Destra e sinistra dichiarano la città fuori controllo e infieriscono sulla sindaca. Il senatore del Pd Stefano Esposito sospetta addirittura che i veri sostenitori di Chiara Appendino siano quelli del centro sociale Askatasuna, pilotati per scaricare le colpe sulla polizia. Qualcosa non torna. Non stiamo parlando del primo cittadino più amato d’Italia? Della giovane grillina in tailleur entrata nel cuore dell’alta borghesia e adottata da Evelina Christillin, il più scintillante esponente di quel Sistema contro cui in 5 anni di opposizione l’attuale sindaca si scagliava in maniera virulenta?
Senatore Esposito, lei ci capisce qualcosa? La doppia anima elei Movimento 5 Stelle sta gettando la maschera?
«Non esistono due anime, vi hanno preso per i fondelli. Quelli del Movimento 5 Stelle meritano un applauso per come hanno abilmente utilizzato il volto presentabile della truppa, la bocconiana che lavora per la Juve. C’è una sola anima. Sopra al sottobosco opaco dei contestatori che vanno dai centri sociali ai No Tav hanno messo la coperta bon ton. Bravi».
La Lega Nord sostiene che i centri sociali siano diventati i veri padroni della piazza e vadano chiusi. L’ex sindaco Piero Fassino dice che l’ordinanza anti-movida è stata scritta in fretta e furia per coprire i disastri di piazza San tarlo. E che Torino non si merita tutto questo. «Askatasuna non poteva non provare simpatia per i grillini. E viceversa. Ma quando i 5 Stelle entrati a palazzo e sono diventati istituzione è scattato il cortocircuito. Chiaro che un network antagonista si aspetta un cambio di passo su certi temi. Quando faceva opposizione a Fassino, Appendino ha sempre difeso Askatasuna. Trovate per iàvore una sua presa di distanza dalle violenze: non c’è. Semmai comunicati di solidarietà».
E poi qualcosa è cambiato.
«Il Sistema Torino che prometteva di cancellare è saltato sul carro, la solita ipocrisia sabauda. La Christillin dell’upper class brutta e cattiva, che pure ha votato Fassino, ora le fa da zia e la porta allo stadio. Ma tutto torna. Appendino sulle ginocchia di quel mondo è cresciuta, altro che periferie. E dopo il pasticcio tace o dà la colpa a qualcun altro mentre di fatto il M5S si schiera dalla parte dei centri sociali e non dei poliziotti feriti. Se piazza San Carlo fosse toccata a Fassino lo avrebbero appeso per i piedi alla Mole».
In compenso l’ardore No Tav sembra essersi smorzato.
«Il Movimento No tav non esiste più. Gli anarchici se ne sono andati dicendo: non siete abbastanza cattivi, pensate di avere risolto tutti i problemi con quella là. Esiste invece l’antagonismo di nicchia che appunto fa capo ad Askatasuna. I veri No tav pericolosi, professionisti della violenza e del sabotaggio».
Il questore Angelo Sanno, a Torino da appena 50 giorni, non dimenticherà facilmente questi giorni.
«E’ evidente che vogliano fare ricadere la colpa su di lui per coprire un’incapacità manifesta. E c’è il rischio che la manovra possa avere successo. Per paura la sindaca ha tirato fuori un’ordinanza in cui contro la movida selvaggia si militarizzano i quartieri alle nove di sera. Ma dove siamo? E’ chiaro che così chiami lo scontro. Gli autonomi provocano, i poliziotti vengono pestati, le forze dell’ordine reagiscono. E la madama persevera nella sua ambiguità».
Però un anno di Appendino è stato promosso, piazza San Carlo a parte.
«A copiare è un genio. E’ quando fa di testa sua che non ci prende tanto. Però attenzione. Non ha attorno una banda di scemi e lei non è Maria Goretti ma uno squalo con quattro pinne. Politicamente spregiudicata, cinica. Bravissima insomma».