“Le persone con disabilità sono tra i tanti invisibili del decreto sul reddito di cittadinanza, nonostante le molte aspettative create negli scorsi mesi. E il governo e la maggioranza 5 Stelle-Lega che fanno? Bocciano tutti gli emendamenti in tema di disabilità presentati dal gruppo del Pd in commissione Lavoro al Senato, in collaborazione con i colleghi della Camera. E come se non bastasse, il governo rilancia nuove, generiche promesse. È inaccettabile giocare così con le aspettative delle persone”. Lo dichiarano il senatore Tommaso Nannicini e l’onorevole Lisa Noja, entrambi del Pd. “Nel decreto sul reddito di cittadinanza – spiegano – non c’è l’annunciato aumento delle pensioni o degli assegni di invalidità civile (che restano a 285 euro al mese contro i 780 euro del reddito di cittadinanza). Non c’è nessun aumento del beneficio o nessuna facilitazione per accedervi rivolto alle famiglie con all’interno persone con disabilità, nonostante le condizioni soggettive di bisogno siano spesso una causa di scivolamento verso la povertà. Non c’è nessuna attenzione particolare sui servizi da rivolgere a queste famiglie.
C’è invece – e qui il danno si aggiunge alla beffa – una norma assurda e restrittiva per cui le pensioni e gli assegni di invalidità (in deroga alla normativa vigente) peseranno nel calcolo del reddito familiare per accedere al reddito di cittadinanza. Col risultato addirittura di penalizzare le persone con disabilità nell’accesso al beneficio. I nostri emendamenti volevano superare tutti questi errori. Ma sono stati ignorati dalla maggioranza. In commissione al Senato, il governo ha detto che si farà carico dei problemi legati alla disabilità. Ma le promesse non bastano: servono proposte concrete e risorse certe, come negli emendamenti Pd. Il balletto di annunci disattesi da parte del governo e della sua maggioranza deve finire una volta per tutte”.


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