Esordisce così la Senatrice Daniela Sbrollini commentando i percorsi che nella Lega stanno escludendo dai vertici di partito i Veneti.
“Paga e tasi. Questi erano i motivi di fondo che spingevano i veneti della Liga Veneta a combattere il centralismo romano. Giusto o sbagliato che fosse era certamente un grido di insofferenza verso uno Stato che, anche attraverso i partiti nazionali, non garantiva spazio ad una regione che invece traina l’Italia da anni sotto l’aspetto economico e produttivo”.
Continua la senatrice Pd: “In verità il grido di allarme lo aveva lanciato per primo il DC Bisaglia, in questo inascoltato dai più. Ora la Lega veneta rischia di finire la sua parabola autonomista. L’autonomia vera non decolla e su questo Salvini ha le sue responsabilità. Le scarica poi sui pivelli dei Cinquestelle. Ma è lui che non la vuole. L’Autonomia la Lega la perde anche nelle interne stanze del comando di partito. Il Salvini-prenditutto, il lombardo che non molla un osso, piega anche chi, come Zaia, almeno ha sempre rivendicato una possibilità di libero governo della nostra Regione.
Ora Salvini non solo non ci dà l’autonomia, ma vuole anche Governare il Veneto a modo suo”
Conclude la senatrice Sbrollini: “Auguri!”.


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