Caro direttore,
come quasi tutte le vicende amministrative che coinvolgono operativamente la giunta de Magistris, purtroppo, anche quella dell`accoglienza per i 7000 atleti da ospitare a Napoli per le Universiadi il prossimo anno, ha assunto dei contorni paradossali. L`amministrazione comunale dovrebbe essere il soggetto che più ha a cuore la salvaguardia del patrimonio naturalistico e monumentale costituito dalla Mostra d`Oltremare, e invece sin dall`inizio ha dato il proprio assenso acritico al progetto presentato dal management dell`ente per ospitare centinaia di “casette” in cui dovrebbero trovare alloggio gli atleti.
Un assenso acritico, sì: perché de Magistris ha subito detto che il progetto andava benissimo, anche quando si prevedeva che le strutture amovibili invadessero addirittura le aree verdi dotate di alberature di pregio compromettendone la sopravvivenza. Soltanto dopo alcuni rilievi informali della soprintendenza e l`indignazione pubblica espressa praticamente da tutte le associazioni e le personalità dell`ambientalismo cittadino, la Mostra ha riformulato il progetto cercando di renderlo più accettabile. Un management che tra l`altro, lo ricordiamo, ha già perso i fondi europei programmati per la riqualificazione e il restauro di importanti edifici della Mostra e ha decretato la chiusura della piscina per manifesta incapacità gestionale. Una giunta comunale che si è ritrovata tra le mani un altro gioiello storico-naturalistico come le Terme di Agnano, un patrimonio stimato (ammesso che se ne possa calcolare il valore) in oltre cento milioni di euro, che dopo un inverecondo alternarsi di bandi, concessioni, messa in liquidazione, adesso il Comune ha deciso di svendere al primo offerente mettendo a bilancio la miseria di 30 milioni.
Come fidarsi quindi delle rassicurazioni di circostanza con questi precedenti? E come non pensare che il febbrile attivismo dell`ad della Mostra su questa operazione non sia dovuto alle cospicue entrate di denaro fresco che potrebbe assicurare alle casse esauste di una società che dall`inizio della “cura de Magistris” ha accumulato quasi 20 milioni di perdite di bilancio e una situazione debitoria preoccupante? Peraltro, gli operatori fieristici e congressuali che rappresentano i principali partner economici della Mostra d`Oltremare si sono espressi tutti compattamente contro l`ipotesi dell`invasione delle casette all`interno del Parco, paventando addirittura richieste di risarcimento di fronte alla prospettiva di una paralisi di mesi a cui andrebbe certamente incontro la Mostra nel 2019.
È quindi paradossale che a salvaguardia della Mostra d`Oltremare si schierino gli operatori privati e non il governo della città, che di quel patrimonio
inestimabile è proprietario e gestore per conto della collettività con ben il 75% di partecipazione nella società pubblica. Meno strano, ovviamente, anzi doveroso, che dalla parte della Mostra il presidente De Luca abbia schierato la Regione Campania, detentrice di una quota di minoranza della società, ma soprattutto soggetto istituzionale che in questi tre anni ha dimostrato in ogni frangente di avere a cuore non soltanto il presente, ma anche il futuro di Napoli. D`altronde Vincenzo De Luca, da sindaco di Salerno, ha amministrato la sua città con un approccio esattamente opposto a quello di de Magistris: conti in ordine per non doversi presentare sempre col cappello in mano a chiedere soldi, più investimenti per lo sviluppo e meno sagre e concerti, dialogo con gli altri livelli istituzionali nell`interesse della città anziché conflitto permanente. Per garantire l`ospitalità per le Universiadi sono state fatte proposte alternative: dal Porto, all`Ippodromo di Agnano alla ex Caserma Boscariello.
Chi scrive non ha certo la presunzione di indicare quale sia la soluzione più idonea a coniugare adesione agli standard di accoglienza, rapidità di esecuzione, economicità e rispondenza all`interesse pubblico, salvaguardia e riqualificazione del territorio. Confidiamo che il commissario Latella, insieme alla cabina di regia, prenderà la migliore decisione. Nel rigoroso rispetto dei ruoli, tuttavia, non possiamo non osservare che l`ipotesi Mostra d`Oltremare, per i motivi descritti, appare carica di incognite, destando enorme preoccupazione per chi ha a cuore le sorti della nostra città, ma soprattutto della sua principale ricchezza, ovvero un patrimonio storico-culturale unico e irriproducibile, intimamente legato all`identità stessa dei napoletani.


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