“Matteo si ricordi il gioco di squadra. Basta egoismi, sia generoso e responsabile. Basta con la schizofrenia di lavorare bene in Parlamento e poi disfare sui media quanto fatto”. Alessandro Alfieri, senatore del Pd, 47 anni, coordinatore di Base Riformista la corrente di Lorenzo Guerini e Luca Lotti, ex segretario dem lombardo, è stato un renziano di chiara fede. Ora richiama Renzi.
Alfieri, Renzi attacca la manovra e voi ex renziani attaccate Renzi?
“Se dici che prima viene l’Italia, lavori per dare forza al governo con responsabilità e generosità. Non puoi dire che i risultati positivi sono merito tuo, mentre le scelte più complicate sono colpa degli alleati. Si vince e si perde insieme. Il nostro è un richiamo al gioco di squadra”.
Lei è il coordinatore di Base riformista la corrente di Guerini e Lotti detta anche dei diversamente renziani, che rapporti avete oggi con il leader di Italia viva?
“Di collaborazione, sui principali provvedimenti si lavora fianco a fianco. Lavorando insieme, sono certo potremo portare ulteriori miglioramenti alla manovra, a partire dalle disposizioni sulle auto aziendali. C’è una schizofrenia: in Parlamento si lavora bene, nelle riunioni si concorda e poi sui media si rischia di disfare il lavoro fatto”.
Renzi sta giocando con il fuoco, punta a fare cadere il governo?
“È persona intelligente, non penso voglia segare l’albero su cui è seduto. Mi aspetto coerenza da chi ha sostenuto di essere vittima di fuoco amico in passato. Del resto ad agosto fu proprio Renzi, mentre Zingaretti chiedeva discontinuità, a creare le condizioni per un Conte bis”.
Un governo giallo rosso con un altro premier è una possibilità?
“No. Il nostro avversario sono Salvini e la destra populista, il cui messaggio è penetrato in profondità nel Paese. Riesci ad affrontarlo e batterlo solo indicando un’idea di società aperta e rassicurante al tempo stesso. Ciò presuppone la ricerca di una risposta corale, non l’affermazione esasperata delle proprie ragioni. Ecco perché oggi più che mai serve stabilizzare questo governo.
Andrea Romano ha accusato Renzi di essere come Turigliatto, il parlamentare di Rifondazione che diede la spallata definitiva a Prodi. Esagera?
“Comprendo la delusione di chi per anni ha difeso Renzi dal fuoco amico e oggi si aspetta di poter difendere il proprio governo insieme a Renzi. Ma immagino proprio per la sua storia che non farà il Turigliatto della situazione”.
Se si continua così si va a votare?
“Il rischio c’è. Per quello dobbiamo ritrovare velocemente un metodo di lavoro tra gli alleati e la capacità di raccontare in maniera condivisa gli importanti risultati che sono contenuti nella manovra: abbiamo evitato la più grande stangata fiscale, ci saranno più soldi in busta paga per 15 milioni di italiani e verrà eliminato il super ticket in sanità. Non ci saranno più tasse”.
Ma Zingaretti si fa battere da Renzi in iniziativa politica? Il Pd è schiacciato sui 5stelle?
“Zingaretti sente la responsabilità di tenere insieme questa coalizione, comunicando serietà e affidabilità. Sta a tutti noi, e come base riformista non ci risparmieremo, dare maggiore dinamismo alla proposta politica con le nostre idee e con un racconto convincente”.
Lei non è stato tentato di seguire Renzi?
“Ho difeso in passato Renzi dal fuoco amico, cosi mi sono battuto perché il Pd fosse un soggetto plurale. Ritengo che nel Pd ci sia spazio per portare avanti molte delle battaglie che abbiamo condotto insieme a Renzi al governo. Non credo invece ai partiti personali e alla sola forza salvifica del leader. Servono il leader e la comunità”.


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