“L’affermazione di un Mezzogiorno finora dimenticato, sempre più ricorrente tre gli esponenti pentastellati, politici e di governo, è evidentemente un marchio di fabbrica imposto dalla ditta Casaleggio&Associati per confondere i cittadini e marcare le differenze. Ma con le bugie non si va da nessuna parte e si rischiano pessime figure”. Così la Senatrice Teresa Bellanova rispondendo ad alcuni giornalisti pochi minuti fa.

“Patti per il Sud, Contratti Istituzionali di Sviluppo, risanamento e rigenerazione di Bagnoli, credito d’imposta per investimenti nel Mezzogiorno, rafforzamento delle Aree Interne, decontribuzione per i nuovi assunti, Resto al Sud, Banca delle Terre abbandonate, Zone economiche speciali, Fondo per la crescita dimensionale delle imprese. Il Sud non è mai stato così centrale nelle politiche di governo come lo è stato con noi, per azioni mirate e risorse che naturalmente si aggiungono alle misure per il lavoro e la crescita a carattere nazionale.

Anche quando si parla di infrastrutture ricordo che noi abbiamo salvato le Ferrovie Sud Est, grazie all’impegno e alla tenacia del Ministro Delrio, e che su infrastrutture strategiche e mobilità territoriale il Governo attuale eredita con il Programma Connettere l’Italia una dotazione di risorse enorme, oltre 181 miliardi di investimenti in buona parte già attivati, per mobilità sostenibile, dalle ferrovie al tpl, e 220mila posti di lavoro all’anno in 10 anni. Prima di parlare sarebbe opportuno studiare il passaggio di consegne.
Su infrastrutture e mobilità sono stati stanziati più fondi negli ultimi 3 anni che nei precedenti 30, con la percentuale degli investimenti dedicati al Mezzogiorno intorno al 45%, ben oltre dunque la percentuale del 34per cento. Non si comprende, al proposito, la reiterata affermazione di voler effettuare una valutazione costi/benefici, perché questa avrebbe eventualmente senso solo alla luce di una idea di sistema-paese chiara e di una strategia conseguente. Poiché nel Contratto di governo non emergono né l’una né l’altra non si capisce cosa orienterebbe l’eventuale valutazione.

Vale lo stesso ragionamento per Tap, infrastruttura strategica per il Paese, necessaria per gli obiettivi della decarbonizzazione della Sen. Non so chi abbia detto alla Ministra per il Sud che il bisogno di gas in Italia è diminuito. E’ vero il contrario: nel 2017, rispetto al 2016, il consumo di gas è di oltre 75mila milioni di metri cubi, a fronte dei circa 71mila milioni del 2016. Purtroppo, dopo la battuta dell’allora senatrice Lezzi su Pil e condizionari, non ci meravigliamo più di niente.

Un consiglio: il Governo giallo-verde faccia meno danni possibili, se ci riesce, non inventi niente ma provi a portare a termine gli investimenti già previsti ed, eventualmente, si attrezzi per copiare bene. Se riuscissero a fare il 10% in più di quello che noi abbiamo messo in campo, sarebbe già un ottimo risultato”.


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