“Una Manovra inutile e soprattutto pericolosa, depressiva piuttosto che espansiva, penalizzante del sistema-paese e di quei settori su cui invece proprio il Paese dovrebbe continuare a puntare a maggior ragione considerando le debolezze del più complessivo quadro macro economico. Non una bocciatura aprioristica ma una critica dettagliata, punto per punto, su industria, commercio, turismo, quella che il Pd ha espresso stamattina per voce della sua capogruppo in Commissione Attività Produttive Senatrice Teresa Bellanova “bocciando” senza appello la Manovra.
Nonostante “siamo ben consapevoli”, ha sottolineato proprio la Senatrice Bellanova, “sulla vacuità del tutto, visto che esprimiamo un parere, totalmente negativo, su qualcosa che sarà interamente riscritto a suon di emendamenti del Governo. Il che la dice lunga sulla assoluta mancanza di strategia e di chiarezza circa il futuro del Paese e sulla navigazione a vista che ormai questo esecutivo ha inaugurato da mesi”.
Innanzitutto una notazione di metodo: “invece di proseguire nella riforma strutturale del Paese già avviata”, ha affermato Teresa Bellanova, “così da aumentare il potenziale di crescita e liberare risorse pubbliche per combattere la povertà e sostenere le fasce più deboli della popolazione, alcune delle misure previste costituiscono un pericoloso passo indietro mentre non è assolutamente scontato che l’espansione del bilancio si traduca automaticamente in un sostenuto aumento del prodotto, se le misure non sono adeguate a favorire la crescita potenziale nel lungo periodo”.
Quindi il merito. “Il depotenziamento di strumenti preziosi ed efficaci come il Piano Impresa 4.0 e la totale sottovalutazione dell’urgenza di sostenere lo sviluppo del capitale immateriale, della competitività e della produttività del Paese, considerato come nella Manovra non compaiano particolari indicazioni su come articolare e sviluppare queste azioni concrete al fine di supportare le imprese, soprattutto PMI, nei processi di trasformazione digitale”.
Allo stesso modo “rileviamo l’enorme gravità”, ha sottolineato Bellanova, della “penalizzazione enorme del settore turismo, considerato solo marginalmente. Il Governo cancella la strategia di sostegno mentre sarebbe stato invece opportuno confermare e rifinanziare il piano turistico 2017-2020 e misure come il credito d’imposta per le strutture ricettive”.
Così come, dato gravissimo, l’assenza di continuità nella politica aerospaziale italiana e nel mancato apporto di nuove risorse finalizzato alla partecipazione italiana ai programmi dell’agenzia Spaziale Europea.
“Se fossimo in un’Aula Universitaria”, dice Teresa Bellanova, “questo testo sarebbe utile a evidenziare come non si scrive una Legge di Bilancio. Una Manovra non è mai la sommatoria di misure e misurine ma una strategia complessiva che dice come un Paese intende rafforzarsi, sostenere le sue parti più fragili, le sue eccellenze e i suoi punti di forza, stare nella competizione mondiale. Qui l’autogol è clamoroso: si deprime quello che è eccellente, anzi lo si stronca, si sottovaluta e si ignora il ruolo sempre più fondamentale delle competenze e dell’innovazione nei processi sociali ed economici, non si sostiene quello che è fragile. Potranno modificare quanto vogliono ma se modificano impianto e visione, il danno sarà enorme”.


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