Signor Presidente, senatrici e senatori,

il dibattito odierno sul Rendiconto delle entrate e delle spese del Senato relative all’anno 2016 e sul Progetto di bilancio interno per l’anno 2017 è stato un momento di apprezzabile confronto fra le diverse parti politiche, di maggioranza e di opposizione.

Esso dimostra che quando un’istituzione discute ed approva il proprio bilancio non compie semplicemente un atto dovuto che serve a rispettare regolamenti e procedure, ma vive un momento politico di più alto livello: il dibattito, infatti, ha toccato molti punti inerenti le voci di entrata e di spesa del Senato, che hanno testimoniato l’interesse e l’impegno politico dei vari Gruppi politici, affinché questa istituzione prosegua nel percorso virtuoso intrapreso ormai da tempo e che tutti, seppure ciascuno con il proprio stile, intendono perseguire e migliorare ulteriormente.

Sono molti i motivi, sottolineati a più riprese anche dagli altri colleghi Senatori, che porteranno il Partito Democratico a votare a favore del Rendiconto interno relativo all’anno 2016 e del Progetto di bilancio per l’anno 2017.

Il giudizio positivo che intendiamo esprimere si fonda non soltanto sui dati che emergono dai due documenti al nostro esame ma per le modalità con cui questi sono stati conseguiti.

Il Senato, in un momento in cui sono stati chiesti sacrifici al Paese per portare sotto controllo i conti pubblici, ha notevolmente ridotto il proprio peso sulle finanze pubbliche. Dal 2006 ad oggi, il Senato, nell’ambito dei costi della pubblica amministrazione, è passato dallo 0,083 per cento allo lo 0,06 per cento; si è impegnato con costanza su un percorso di riduzione dei propri costi ed ha migliorato i propri servizi e il fatto che abbia mantenuto questi impegni credo sia un fatto da rimarcare con grande soddisfazione e di cui dobbiamo rendere partecipi anche i cittadini.

Noi tutti, insieme a tutta la struttura del Senato, siamo stati attori e protagonisti di questo percorso virtuoso, nato con l’ormai noto Ordine del giorno G100 proposto dal PD e approvato nel 2012, che dettava per il Senato un traguardo che allora poteva sembrare ambizioso; un cambiamento di abitudini, spese ed assetti organizzativi che sembravano difficili da raggiungere e che invece con tenacia e costanza sono stati perseguiti anno dopo anno. Oggi la macchina organizzativa dell’istituzione è oggettivamente migliorata, i servizi, in particolare quelli gestiti insieme alla Camera, sono più efficienti ed è stata aperta la strada per nuovi ed ulteriori miglioramenti.

Sicuramente, come hanno già ricordato in molti, una parte consistente di questo miglioramento dell’istituzione va in gran parte riconosciuto come merito al personale dipendente, a cui sono stati chiesti i maggiori sacrifici in termini di riduzione del peso all’interno del bilancio del Senato, senza che venisse meno la qualità del servizio. Tutti insieme abbiamo sottolineato come ciò significhi una sola cosa: alta professionalità.

Ciò che maggiormente colpisce in senso positivo dall’esame dei dati del Rendiconto 2016 è che dal 2012 al 2016, la spesa si è ridotta, al netto dei risparmi da versare allo Stato, da 520,62 milioni di euro a 492,05, mentre da quanto evidenziato dal Progetto di bilancio interno per il 2017, il peso del Senato sulla finanza pubblica sarà ridotto da inizio legislatura di 188,11 milioni di euro.

Fatto salvo l’incremento della spesa per il personale in quiescenza, il Rendiconto 2016 presenta una riduzione in tutti i macroaggregati della spesa corrente obbligatoria (Senatori e gruppi parlamentari, Ex Senatori, segreterie istituzionali, personale dipendente in servizio e oneri previdenziali e fiscali per un ammontare complessivo di 6,28 milioni di euro) sia rispetto al 2015 sia al 2014. I risparmi da versare al Bilancio dello Stato crescono ulteriormente passando dai 4,89 milioni di euro del 2014 e dai 5,94 milioni di euro del 2016, ai 6,18 milioni di euro nel 2016.

Analoghe considerazioni possono essere formulate sui dati del Progetto di bilancio 2017 dove il percorso di contenimento della spesa viene confermato.

Questi pochi numeri sono importanti prima di tutto per il loro valore simbolico, ma anche per il loro numero assoluto, e assumono ancor più valore se si tiene conto del buon livello di efficienza e efficacia raggiunto dall’istituzione.

Dato atto dei risultati positivi raggiunti, ci troviamo oggi di fronte a nuove sfide. La legislatura volge al termine e gran parte del lavoro che poteva essere fatto è stato fatto. Il trend di riduzione e stabilizzazione della spesa è noto anche per i prossimi anni.

Potremmo ritenerci soddisfatti, ma proprio da questi risultati penso che debbiamo ripartire per impostare nuovi traguardi e per lasciare alla prossima legislatura un Senato ancora più efficiente.

Conclusa la fase più semplice dei cosiddetti tagli lineari alla spesa interna, a nostro giudizio risultano ancora aperti diversi fronti su cui lavorare.

Riteniamo, infatti, che uno degli ambiti su cui lavorare da qui alla fine della legislatura è quello dell’intensificazione delle sinergie con la Camera dei Deputati, con l’obiettivo di accentuare quanto più possibile l’erogazione in comune di servizi di natura identica che ancora oggi le due istituzioni erogano ai parlamentari in modo separato.

Sul tema dell’unificazione dei servizi di Camera e Senato molto ancora può essere fatto.
Penso ad esempio al Servizio Studi che già oggi produce documenti in comune ma operando da sedi separate.
Penso, poi, per fare qualche esempio, che sarebbe utile unificare i servizi informatici, quelli tecnici e di ragioneria, di rassegna stampa, i rapporti internazionali e quant’altro rimasto a gestione separata e soprattutto, anche per ragioni di trasparenza, riteniamo indispensabile, anche per ragioni di trasparenza delle istituzioni, che sia creata una centrale unica per le gare d’appalto e i contratti.

Si potrebbe lavorare, poi, per mettere insieme e gestire in comune, oltre ai servizi, anche gli immobili a disposizione delle due istituzioni per meglio corrispondere alle esigenze del mandato parlamentare, per migliorare la qualità delle prestazioni offerte e per agevolare il lavoro svolto dalle alte professionalità presenti nell’istituzione: in poche parole, condivisione delle strutture, meno uffici e più servizi.

Per quanto riguarda il personale, se da un lato occorre intervenire per migliorare e creare le condizioni per una maggiore efficienza degli uffici, dall’altro risulta necessario dare impulso alla fase di attuazione del ruolo unico dei dipendenti del Parlamento, formato dal personale di ruolo delle due Camere e, conseguentemente, prevedere concorsi unici per il reclutamento di nuovo personale.
Il Senato è una macchina complessa che si fonda su un dato importante; il patrimonio di dipendenti che qui sono presenti e lavorano. Ritengo fondamentale investire in futuro maggiori risorse per favorire e potenziare gli organici a disposizione, per la qualificazione, l’arricchimento e l’aggiornamento professionale di coloro che operano all’interno di questa istituzione. Avere, infatti, dei servizi importanti e qualificati per un parlamentare che si accinge ad esaminare un provvedimento legislativo, è indispensabile e pertanto, chi fornisce questi strumenti deve essere sempre al meglio delle proprie possibilità. Dunque, competenza, aggiornamento e serietà professionale, e analisi dei fabbisogni organici.

Sul tema della spesa per i Senatori e gli ex Senatori occorre portare a termine, in tempi rapidi, la proposta di legge approvata alla Camera dei deputati sul tema del trattamento pensionistico dei membri del parlamento e sul superamento dei vitalizi.

Penso che si debba lavorare, inoltre, per rafforzare ulteriormente i meccanismi di trasparenza dell’istituzione. In tale ambito il Gruppo del Partito Democratico del Senato rivendica un ruolo primario, rispettoso delle determinazioni assunte negli scorsi anni dal Senato, in termini di trasparenza e pubblicità del proprio bilancio, sempre certificato da revisori esterni.

Sempre in tema di trasparenza, occorre lavorare per far si auspica che il Bilancio interno del Senato sia corredato in futuro da un sempre più elevato numero di informazioni che illustrino nel dettaglio le singole voci di entrata e di spesa. Ciò, al fine di rendere il Senato una casa di vetro, accessibile a tutti i cittadini anche nelle pieghe più nascoste.

L’amministrazione del Senato ha conseguito nel corso degli ultimi esercizi consistenti avanzi di esercizio proprio in ragione dello sforzo di razionalizzazione e contenimento della spesa, che pongono la questione del loro più opportuno e trasparente utilizzo.
Gli ingenti avanzi di esercizio accumulati (59,9 milioni di euro nel Rendiconto 2016), fatte salve le somme ritenute necessarie per affrontare spese impreviste ed eventuali contenziosi, potrebbero essere ridotti negli anni a venire riducendo le entrate del Senato a carico del Bilancio dello Stato.

Mi avvio alle conclusioni.

Quelli delineati sono soltanto alcuni dei possibili interventi per revisionare e migliorare il funzionamento del Senato e più in generale delle istituzioni parlamentari.
E’ un campo d’azione oltremodo necessario, tenuto conto dei numerosi sforzi e sacrifici che tutta la collettività nazionale è stata chiamata a mettere in atto in questi ultimi anni.

Al Collegio dei Questori, anche sulla spinta delle determinazioni che assumerà l’Assemblea del Senato, spetterà formulare nei prossimi mesi le proposte che illustrino il percorso e le iniziative per proseguire nel percorso di complessiva riorganizzazione delle nostre istituzioni parlamentari.

Credo che tutte queste sottolineature dovessero essere fatte con orgoglio e per questo motivo il Gruppo Partito Democratico dichiara il proprio voto favorevole al bilancio del Senato.


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