“Molti amici mi hanno chiesto come mai stamane non ho partecipato alle prove di innalzamento delle barriere del Mose.
Il Premier e i membri del Governo hanno fatto bene a venire per verificare di persona, è loro dovere.
In quanto a me non ho minimamente voglia di fare la parte di chi inneggiava al Mose come “opera a chilometro zero” per poi, una volta arrivati gli scandali, rifugiarsi dietro ad un “Mose chi?”.
Non dimentico che è un’opera costata una cifra enorme, irreversibile, che si è mangiata per innumerevoli anni tutte le risorse per Venezia, opera elettromeccanica sperimentale mai provata prima, inserita in un ambiente fragile. Opera non comparata con alternative che pur c’erano e per la cui manutenzione lo Stato dovrà spendere almeno 100 milioni all’anno.
Come si capisce sono sempre stato alquanto dubbioso anche su come si è arrivati a scegliere il Mose, ma a questo punto, con tutto quello che è successo e con i soldi spesi, va finito sperando che funzioni”. Così il senatore Andrea Ferrazzi, capogruppo Pd in commissione Ambiente a Palazzo Madama.


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