“Giornate di lacrime, spintoni e amarezza. A qualche ora dalla vigilia di Natale cerco di rimettere a posto i pezzi del caos di questi giorni. È stato come un terremoto per le istituzioni, come se il Parlamento fosse stato violentato, umiliato dai massimi vertici dello Stato, sequestrato e privato del suo ruolo costituzionale di verifica, controllo ed emendamento della legge di bilancio”, così la senatrice del Pd Simona Malpezzi racconta in un post su Fb quanto accaduto nelle scorse ore a palazzo Madama.
“La legge più importante dello Stato, quella che ne determina i destini è scritta nei litigi di Salvini e Di Maio che si sono azzuffati per dividersi le ultime risorse senza badare minimamente al bene comune dell’Italia. Non possiamo che opporci con tutte le forze a una legge di bilancio che fa cassa sul popolo. Voi capite allora perché un parlamentare di opposizione ( ma anche di maggioranza) ha il dovere civile di fare resistenza: sono arrivata a presidiare la manovra con il mio corpo, con il risultato di un’aggressione fisica da parte del questore Bottici del M5S. Ma la cosa che più mi preme spiegare qui è che vogliamo continuare a vigilare con il corpo della nostra opposizione sopra una manovra indecente: ecco perché abbiamo scelto la strada del ricorso alla Consulta. Non era mai successo prima. Così come non era mai successo che il Parlamento venisse esautorato del suo ruolo costituzionale perché due capi partito si chiudono in una stanza nottetempo a riempire di marchette e tasse la legge che tiene in mano il futuro del Paese”, conclude la vice presidente dei senatori dem.


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