Antonio Misiani, viceministro dell`Economia, che voto dà alla manovra?
«In assoluto sette e mezzo. Nove se consideriamo come eravamo messi l`estate scorsa, quando si parlava di manovra impossibile, quando si discuteva di quanto sarebbe salita l`Iva. E invece l`Iva l`abbiamo fermata, tagliamo le tasse ai lavoratori, aboliamo il superticket, abbiamo le risorse per il più grande piano di investimenti pubblici degli ultimi dieci anni. Non era scontato».
E la scelta della presidente del Senato di non far passare tutte quelle norme?
«Mah… Alcune scelte, come quella sul personale delle province, fatico a comprenderle. Detto questo, rientrano nella sfera delle prerogative della presidente. Certo, in Aula abbiamo assistito a uno scontro politico come non si vedeva da anni su decisioni che dovrebbero avere una valenza soltanto tecnica».
Ecco, quella sulla cannabis è una scelta tecnica?
«Ognuno di noi ha le sue idee in merito. Questa, come tutte le decisioni sull`ammissibilità, sono una responsabilità della presidente e sono inappellabili».
E sulle bollette? Il mercato tutelato, caro ai consumatori, finirà a luglio oppure no?
«Entro fine anno il governo approverà un decreto di proroga termini. Credo che quello sia uno strumento utile per rinviare la fine del mercato tutelato dell`energia».
E anche per la cannabis?
«No, tecnicamente non è una proroga di termini. Ma fatta la legge di Bilancio non è che finisce il mondo. Ci saranno altri provvedimenti e, visto che su quel punto era stata trovata una convergenza, ci si potrà tornare».
L`opposizione parla di manovra fatta di tasse. Esagerano ma forse anche voi siete stati poco furbi, no?
«Bisogna guardare il risultato finale: plastic tax, sugar tax e auto aziendali valgono nel 2020 meno dell`1% dell`intera manovra: 200 milioni su 32 miliardi. Briciole. Rispetto alla legislazione vigente, riduciamo le tasse di i6 miliardi. E per l`anno prossimo abbassiamo la pressione fiscale non solo rispetto a quella che ci sarebbe stata con l`aumento dell`Iva ma anche rispetto a quella del 2019».
Di quanto?
«Di parecchio, tenendo conto del recupero di evasione fiscale. Questo spazza via la polemica su una manovra fatta di microtasse».
La manovra riduce le clausole di salvaguardia per 2021 e 2022. Ma al Senato avete rialzato un po` quelle 2021. È una polpetta avvelenata per il prossimo governo, perché pensate che la prossima manovra non la farete voi?
«Se quella fosse stata l`intenzione avremmo fatto altro. No, è la conseguenza di aver trovato coperture diverse rispetto alla prima versione di plastic e sugar tax. Ma il risultato complessivo non cambia di molto: per il 2021, la riduzione delle clausole è di 8,6 miliardi ed è un segnale di discontinuità rispetto al passato, quando i governi lasciavano invariate o addirittura appesantivano le clausole per il futuro».
Un`ultima cosa: sulla Popolare di Bari, Bankitalia ha fatto tutto ciò che doveva?
«Ci sono accertamenti in corso, vedremo. In ogni caso credo che i poteri di vigilanza di Bankitalia vadano rafforzati. Spero che la commissione parlamentare d`inchiesta sia l`occasione per fare un lavoro serio di proposta e non un teatrino di polemiche inutili».


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