«E’ una manovra che evita agli italiani la Salvini tax», Antonio Misiani, viceministro dell`Economia, ferma la bicicletta e il breve relax nella sua Bergamo dopo una settimana di lavoro, per rispondere telefonicamente alle domande di “Repubblica”.
È il tratto distintivo della manovra?
«Certamente, abbiamo evitato una stangata Iva che sarebbe costata in media ad ogni famiglia 541 euro, e aiuta il paese a ripartire tagliando le tasse ai lavoratori, abolendo il super ticket, rifinanziando gli incentivi di Impresa 4.0 e i bonus edilizi, promuovendo il più grande piano di investimenti pubblici della storia recente di questo paese. Misure finanziate con soldi veri, senza inventarsi nuove clausole di salvaguardia come avveniva in passato».
Qualcosa che avreste voluto inserire e non ce l`avete fatta?
«A mio giudizio la priorità, non appena avremo più risorse a disposizione, è ridurre ulteriormente la pressione fiscale e rafforzare le misure per le famiglie e gli anziani non autosufficienti. L`assegno unico e la dote servizi sono obiettivi strategici. Dobbiamo abbattere una serie di costi che le famiglie sostengono, a partire da quelli per l`istruzione e l`assistenza».
Capitolo tasse. Troppe? Troppo poche? Si poteva fare altrimenti?
«Quello che conta è il dato complessivo. Senza la legge di bilancio la pressione fiscale sarebbe schizzata dal 41,9 al 42,6 per cento del Pil, che vuol dire 13 miliardi di tasse in più. Noi in poche settimane abbiamo trovato le risorse per mantenere sostanzialmente invariato il carico tributario, neutralizzando l`aumento Iva e avviando il taglio del cuneo a vantaggio dei lavoratori».
Malumori vengono da almeno tre categorie: proprietari di casa, produttori di plastica e di zucchero.
«La cedolare secca sugli affitti a canone concordato sarebbe aumentata al 15 per cento dal gennaio del 2020. L`abbiamo abbassata al 12,5 per cento e l`abbiamo resa permanente. Le imposte sulla plastica e sullo zucchero sono imposte di scopo. L`obiettivo di quella sulla plastica è accelerare la transizione verso i materiali non inquinanti. La sugar tax aiuterà, come sta avvenendo in decine di paesi, a ridurre il contenuto di zucchero delle bevande e a contenere l`obesità infantile. Ciò detto, ascolteremo tutti i portatori di interesse con la massima disponibilità, individuando coperture alternative, a migliorare queste misure».
La questione quota 100 è completamente chiusa?
«Quota 100 è una misura per molti versi criticabile ma abolirla da un giorno all`altro sarebbe sbagliato. Secondo l`Inps costerà la metà di quanto inizialmente previsto. Scade nel 2021 e non sarà prorogata. Definiremo insieme alle parti sociali percorsi più equi e sostenibili di flessibilità dell`età di pensionamento». Capitolo evasione: sulle pene più pesanti ci sono critiche.
«La via maestra scelta dal governo è incentivare il passaggio alla moneta elettronica e la tracciabilità delle transazioni economiche, come è stato fatto con la fatturazione e lo scontrino elettronico. Gli interventi in materia penale sono circoscritti. Personalmente non credo che il codice penale sia il punto chiave per ridurre l`evasione fiscale».
C`è una corrente di pensiero, fuori e dentro il governo, che ritiene che il popolo delle partite Iva sia stato penalizzato.
«Per quanto mi riguarda, sono un elemento fondamentale del mondo del lavoro, che dobbiamo tutelare con strumenti innovativi. Non solo attraverso il fisco, ma anche attuando l`equo compenso e rafforzando le misure di welfare. Il punto di sintesi raggiunto è equilibrato: manteniamo il regime forfettario con aliquota al 15 per cento prevedendo alcuni limitati paletti. Una riforma più organica la faremo nel quadro della più generale revisione Irpef, che vogliamo mettere in cantiere l`anno venturo».
C`è qualcosa di cui nessuno si è accorto ma vale molto?
«Secondo me si parla troppo poco del Green New Deal, della grande spinta che la manovra dà agli investimenti pubblici e privati per l`ambiente e le infrastrutture sociali. Questa è la prima legge di Bilancio che ha realmente al centro lo sviluppo sostenibile».
È l`anno di Greta, cosa porta a casa l`onda verde?
«L`onda verde porta a casa il píù grande piano di investimenti verdi della storia, 55 miliardi in 15 anni che genereranno centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro. E porta a casa l`avvio della riorganizzazione del fisco in chiave ambientalista. Sono solo primi passi, naturalmente, ma gli obiettivi verso cui vogliamo tendere sono chiari: dimezzare le emissioni nel 2030 e azzerarle nel 2050 coerentemente con gli impegni internazionali. Un cambiamento epocale che dobbiamo governare sapendo che transizione ecologica non è un pranzo di gala: potrebbe produrre dei costi sociali per alcune fasce della popolazione che dobbiamo saper evitare».
Tranquillo per il passaggio parlamentare?
«Una legge di Bilancio tranquilla non esiste in natura. In Parlamento riaffermeremo le ragioni dell`impianto della manovra, con la disponibilità a vagliare con rispetto e attenzione le proposte dei gruppi parlamentari e degli stakeholder. Cercheremo insieme a loro le strade più efficaci per migliorare la legge di Bilancio».
Abbiamo evitato la stangata Iva, ma l`obiettivo è ridurre la pressione impositiva e rafforzare le misure perfamiglie e anziani non autosufficienti
VALERIO PORTELLI/LAPRESSE/LAPRE5SE
Economista Antonio Misiani è nato a Bergamo ne11968. Laureato in economia alla Bocconi. È senatore del Pd e viceministro dell`Economia


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