Viceministro Misiani, cosa ha in mente di fare il governo per l`emergenza economica?
«Chiederemo al Parlamento altri 25 miliardi per continuare a sostenere il lavoro, le imprese e gli enti territoriali. E inizieremo a scrivere il Recovery Plan italiano, la base per utilizzare i 209 miliardi dell`Europa».
Quanto è stato speso finora?
«Da marzo abbiamo stanziato 75 miliardi. Una cifra enorme, quattro punti e mezzo di Pil, l`equivalente di cinque Finanziarie. Saliremo a 100 miliardi con il prossimo scostamento di bilancio. Nella Ue solo la Germania ha fatto uno sforzo simile».
Lo scostamento sarà sufficiente per arrivare alla fine dell`anno?
«Crediamo di sì. Utilizzeremo queste risorse per prorogare gli ammortizzatori sociali e le scadenze fiscali, per aiutare gli enti locali e le regioni e per sostenere alcuni settori come turismo e automotive».
Alla fine useremo il Mes?
«La posizione del Pd è nota: il nuovo Mes senza condizioni è utile per l`Italia. Continueremo a confrontarci all`interno della maggioranza».
È vero che il Recovery fund rende superfluo il Mes?
«Vedremo. Il governo sul Recovery Fund`ha ottenuto un risultato straordinario: con l`accordo finale all`Italia vanno addirittura più risorse di quelle inizialmente previste, 209 miliardi anziché 173. Merito di Conte ma anche della squadra del Pd tra Roma e Bruxelles, da Amendola e Gualtieri fino a Gentiloni e Sassoli».
C`è il rischio di trovarsi con le casse a secco in futuro?
«Entrate e uscite sono in linea con le previsioni, lo spread è sceso molto e non c`è alcun problema di sostenibilità dei conti pubblici. Ma superata la recessione il debito andrà rimesso su un sentiero discendente».
Le cose prioritarie da fare con i fondi europei?
«Modernizzare il Paese, investendo sulla banda larga, l`intelligenza artificiale, il 5G. Accelerare la transizione ecologica, spingendo sulle fonti rinnovabili, l`efficientamento energetico degli edifici, l`economia circolare. Ridurre le disuguaglianze sociali e territoriali».
Si possono usare le risorse anche per ridurre le tasse?
«I fondi europei servono per gli investimenti, la riforma fiscale la faremo con le risorse nazionali. Le troveremo razionalizzando le agevolazioni fiscali e riducendo drasticamente l`evasione».
Diremo addio a Quota 100?
«Era una misura transitoria, scade a fine 2021, non verrà prorogata. Bisogna discutere con le forze sociali meccanismi diversi di flessibilizzazione dell`età di pensionamento».
Riusciremo davvero a spendere i fondi europei?
«È il nodo più importante. Il dibattito sul Recovery Fund spesso è surreale. Chi si lamenta della tempistica di erogazione delle risorse non si rende conto del cambio di passo che serve per utilizzare davvero quei fondi»


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