“Votiamo un decreto che era necessario per la conclusione dell’anno scolastico in corso e la riapertura delle scuole nel prossimo anno. Poi in Senato si è voluto aprire una discussione. Era giusto. Il problema della scuola è centrale nell’emergenza che stiamo vivendo. E abbiamo ascoltato tante opinioni, in una discussione non facile. Con toni, anche nel Paese, che spesso sono stati troppo violenti che hanno portato a vere e proprie intimidazioni, anche sessiste, nei confronti della ministra Azzollina. Abbiamo portato a casa un provvedimento che permetterà di riaprire l’anno scolastico con più insegnanti, più classi e più risorse. C’è stato scontro su alcuni temi. Il reclutamento non era il centro del decreto. Ma abbiamo ottenuto che al concorso straordinario possano accadere più persone di quelle previste in precedenza. E abbiamo evitato un concorso durante la pandemia. Che non viene cancellato, restando per noi importante valutare gli insegnanti da stabilizzare, e che comunque si farà dopo l’estate. Per le scuole primarie torniamo al giudizio abbandonando il voto. E ci sono risorse per l’edilizia scolastica. Se fossi in alcune parti dell’opposizione, prima di venirci a spiegare come dovremmo fare, mi preoccuperei di amministrare come si deve realtà territoriali dove il centrodestra non ha particolarmente brillato. Per questo rivendico il lavoro fatto dal gruppo del Pd che permetterà ai nostri ragazzi di ricominciare l’anno scolastico in sicurezza”. Così il senatore del Pd Roberto Rampi, nel suo intervento in dichiarazione di voto sul Dl Scuola.


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