Dal Pd arriveranno “circa un migliaio di emendamenti” alla manovra su quattro grandi temi: welfare, crescita economica, ambiente e sviluppo sostenibile e l’ambito scuola-universita’-ricerca-cultura. Emendamenti per spostare le risorse stanziate per il reddito di cittadinanza sul Reddito di inclusione, per aumentare le risorse a disposizione degli enti locali per gli investimenti, per rafforzare gli incentivi per gli investimenti delle aziende. Emendamenti per l’Iva agevolata all’economia circolare e per gli incentivi per la realizzazione di piste ciclabili. Emendamenti per sostenere la scuola, la ricerca, l’universita’ e la cultura rafforzando ad esempio le borse di studio, il Fondo unico dello spettacolo, il bonus cultura per i 18enni. Cosi’ il capogruppo Pd in commissione Bilancio al Senato, Antonio Misiani, e il capogruppo Dem a palazzo Madama Andrea Marcucci in conferenza stampa. Non solo emendamenti ma anche dubbi. Come esito della trattativa a Bruxelles sul rapporto deficit/Pil, passato da 2,4% a 2,04%, “ci sono 7 miliardi in meno, ci dicano da dove li prendono”, chiede Misiani. Se in commissione Bilancio ci dovesse essere disponibilita’ al confronto “siamo disponibili”, dice Marcucci, sempre che una “maggioranza spaventata” non decida di opporre “una difesa nominale dei propri provvedimenti”. I dem difendono anche le misure dei loro governi. Ad esempio sul fronte pensioni l’Ape sociale “e’ meglio di una ‘quota 100′ che e’ inapplicabile”, suggerisce il capogruppo Dem. Non solo: in sei mesi si e’ “distrutto risparmio per 79 miliardi” come conseguenza di “una politica di bilancio pasticciata, confusa e dilettantistica”, attacca Misiani.


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