“All’inizio della legislatura, il Pil italiano era meno 3% e il deficit era sopra il 3%, dopo anni di lavoro questo rapporto si è quasi invertito, adesso abbiamo invece 1,5 di crescita in più ogni anno e l’1,6 di deficit per l’anno prossimo, bisogna andare avanti su questa strada in modo paziente e tenace, perché è l’unica che può portare l’Italia verso la definitiva ripresa, verso il lavoro e l’occupazione”. Lo ha affermato il senatore del Partito democratico Giorgio Tonini, presidente della Commissione Bilancio a Palazzo Madama, intervenendo a nome del suo Gruppo in dichiarazione di voto sulla risoluzione relativa alla Nota d’aggiornamento al Def.
“Oggi – ha proseguito il parlamentare dem – siamo chiamati a un voto di assoluto valore costituzionale, per il quale tutte le forze politiche devono assumersi la propria responsabilità. Io ho rispetto per tutte le opinioni ma francamente, di fronte a quanto ho udito oggi in aula, faccio fatica a capire le posizioni di alcune forze politiche. Siamo in presenza di un documento che chiede all’Europa la giusta flessibilità, dentro le regole dell’Unione e nel rispetto del principio costituzionale del pareggio di bilancio. Cinque stelle e Forza Italia non voteranno lo scostamento. Avrebbero il mio rispetto se il loro no fosse dettato da una linea politica restrittiva in nome della lotta al debito. Peccato – ha sottolineato Tonini – che i Cinque stelle nella loro mozione chiedano di sfondare tutti i parametri europei, non solo quelli del fiscal compact ma perfino il 3% di Maastricht”.
“Il senatore Azzolini – ha proseguito il senatore del Pd – chiede un maggiore rigore sulla spesa, mettendosi in scia, diciamo, della Destra storica e di Quintino Sella. Ma se poi si va a leggere la risoluzione di Forza Italia, si scopre che per fare fronte alle richieste non basterebbero due bilanci dello Stato. Vengono chieste maggiori spese per tutto e di più. Il confronto parlamentare deve essere duro e aspro ma deve essere corretto, l’opposizione è giusto che attacchi il Governo, ma ci sono momenti e situazioni in cui tutto ciò va sottomesso al bene del Paese, che va oltre le maggioranze che lo governano. La vostra – ha concluso Tonini – è cattiva propaganda”.


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