‘È una manovra finanziaria di svolta, quella approvata poco fa in via definitiva dall’aula del Senato, una manovra espansiva, amica delle famiglie e delle imprese, dei lavoratori e di chi ha più bisogno’.
Questo il commento del senatore del Pd, Giorgio Tonini, presidente della Commissione Bilancio di Palazzo Madama.
‘Dopo anni nei quali era necessario anteporre le ragioni della stabilità finanziaria a quelle della crescita economica – argomenta Tonini – con questa manovra le ragioni dello sviluppo e del lavoro riconquistano il giusto primato nell’agenda politica e di governo. Con coraggio e determinazione, il governo Renzi ha deciso di usare tutti i margini di flessibilità consentiti dalle regole europee, che l’Italia ha sempre rispettato e intende continuare a rispettare, per mettere in campo le risorse necessarie a una drastica riduzione della pressione fiscale, sia sulle famiglie, in particolare con l’abolizione della tassa sulla prima casa, che sulle imprese, dall’abolizione dell’IMU sui terreni agricoli e sui macchinari ‘imbullonati’, a quella dell’IRAP per le imprese agricole e della pesca, alla conferma degli ecobonus, fino al maxi-ammortamento per i macchinari e al credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno. La legge di stabilità – prosegue Tonini – contiene anche misure di grande impatto a favore dell’occupazione, come la proroga nel 2016 dell’esonero contributivo per le assunzioni a tempo indeterminato, che nel Sud si protrarrà anche nel 2017, e la detassazione dei premi di produttività, mentre per la prima volta vengono stanziate risorse consistenti, 600 milioni nel 2016 e 1 miliardo a partire dal 2017, per dar vita ad uno strumento universale di contrasto alla povertà. Di grande rilievo anche il superamento del patto di stabilità per la spesa per investimenti dei Comuni, una misura che può sbloccare centinaia di piccole e medie opere pubbliche, con grande vantaggio per la crescita e l’occupazione’.
‘La legge di stabilità – osserva ancora il senatore Pd – ha dovuto occuparsi, e lo fa con grande efficacia, anche dell’aggravarsi della minaccia terroristica e della crisi di alcune banche locali, stanziando risorse cospicue a favore dei comparti sicurezza e difesa, ma anche della cultura, perché la sfida del terrorismo è culturale oltre e forse prima ancora che militare, e dettando norme per il salvataggio delle quattro banche in crisi, attingendo da risorse del sistema bancario e dunque senza impiego di soldi pubblici. Si è molto scritto, in questi giorni sulla presenza nella legge di stabilità di diverse norme microsettoriali e di impatto locale, peraltro utili, introdotte in particolare dalla Camera. Lo spazio di queste norme è minimo: poche decine di milioni su 35,5 miliardi di manovra di bilancio. E tuttavia – conclude Tonini – dal prossimo anno, con la riforma della legge di bilancio, per dare risposte a queste esigenze andranno trovate nuove sedi e procedure diverse dalla manovra finanziaria, che dovrà concentrarsi sugli interventi più importanti, quelli che hanno un diretto impatto sulle grandezze macroeconomiche’.

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