“Di fronte a un Def come questo vengono delle preoccupazioni. Non vorrei che venga in mente alla maggioranza di modificare, in nome dell’Ue, la legge di contabilità 163/2016 che approvammo dopo due anni di indagine conoscitiva, con il confronto tra maggioranza e opposizione e con il voto favorevole dell’80 per cento del Parlamento, mentre l’altro 20 per cento si astenne. Non vorrei che il governo volesse le mani libere in economia. La legge di contabilità è di tutti e una sua revisione sarebbe l’ultimo atto eversivo di un governo che non rispetta le regole. Siamo preoccupati perché i rumors in tal senso aumentano e si sommano all’attacco vergognoso dell’Esecutivo a un tempio laico che non dovrebbe mai essere profanato qual è la Ragioneria generale dello Stato, i cui funzionari non hanno magliette politiche. Lo dico perché è diventato lo sport di moda del governo dire che le cose non si possono fare perché burocrati nascosti non lo permettono, quando è il governo che è incapace”. Lo ha detto il senatore Francesco Boccia, presidente del gruppo del Pd, intervenendo nell’Aula del Senato sul Def.


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