“Il Senato ha approvato quasi all’unanimità la relazione finale sulla Liguria della Commissione di inchiesta sul ciclo dei rifiuti. E’ un documento dal quale emerge un quadro critico rispetto al quale il Piano regionale di gestione approvato dalla precedente giunta Burlando rappresenta l’inizio della necessaria svolta. Adesso sarebbe importante che il governo regionale agisse in continuità con gli impegni assunti sull’aumento della raccolta differenziata, l’incremento del recupero e del riciclaggio e il superamento delle discariche”. Lo dice il senatore del Pd Massimo Caleo, vicepresidente della Commissione Ambiente, eletto in Liguria, che oggi ha parlato nell’Aula del Senato.

“La relazione sulla Liguria della Commissione Ecomafie i – spiega ancora Caleo – fa un elenco di criticità: l’assenza per oltre un decennio di una pianificazione strategica complessiva sulla gestione di rifiuti, la raccolta frammentaria affidata ai Comuni in contesti anche poco trasparenti, un ciclo basato principalmente sul conferimento in discarica con la mancanza quasi totale di impianti di pretrattamento e livelli molto bassi di raccolta differenziata. Questo per quanto riguarda i rifiuti urbani, ma le cose non migliorano sul fronte dei rifiuti speciali e in particolare sugli inerti da costruzione e demolizione e sui rifiuti contaminati da amianto e le terre e rocce di scavo. Carenti anche gli impianti per la gestione delle acque reflue. In questo contesto – sottolinea Caleo – lo stesso presidente della Commissione di inchiesta, Alessandro Bratti, ha definito la situazione d’emergenza. Terreno fertile per la proliferazione di fenomeni di carattere criminogeno, non per forza di stampo mafioso. L’approvazione, da parte della precedente Giunta Burlando, del piano regionale di gestione dei rifiuti e delle bonifiche e l’approvazione della legge che modifica le competenze regionali in materia di gestione dei rifiuti, rappresenta il primo ed importante passo per il superamento di queste criticità, in linea con gli indirizzi nazionali ed europei. Ciò che preoccupa è che la nuova Giunta regionale, per dare un segnale di discontinuità, possa rendere nulli gli importanti passi avanti, con il pericolo del perdurare dello stato di emergenza”.

 

Roma, 31 marzo 2016