Rosa Capuozzo ha lasciato ma nulla, a Quarto, potrà essere come prima. Prima, cioè, del 011, della retata
contro i colletti bianchi del clan Polverino, del commissariamento antimafia, del voto di primavera viziato dall`esclusione delle liste favorite. E prima dell`ingresso in campo, neppure un anno fa, della cosiddetta “democrazia partecipata” e della selezione dei candidati attraverso la piattaforma virtuale
del meetup. Rosa Capuozzo ha buttato alle ortiche la fascia tricolore e la sua breve, e travagliatissima,
esperienza di prima cittadina a cinque stelle in terra flegrea. Ma con essa anche l`illusione di poter
combattere la mafia che si fa politica con la sola declamazione di principi che dovrebbero fare da scudo, non si comprende perché, alle infiltrazioni e alle contaminazioni.
Ha mostrato anche, la sindaca quartese, tutti i limiti della gestione casalinga delle pur prevedibili crisi amministrative; e dell`autorefenzialità elevata a sistema. Lo ha fatto nel corso dei lunghi interrogatori in
Procura e durante l`audizione in Commissione Antimafia, dove è apparsa reticente su alcuni punti chiave e ingenuamenteallusiva su altri.
Per esempio, sul ruolo di Giovanni De Robbio, il recordman delle preferenze, e sulle sue ambigue frequentazioni documentate dai filmati della campagna elettorale. La sindaca Capuozzo ha più volte detto di non sapere, non aver capito, non aver sospettato e di aver dovuto prendere atto che il consigliere «guascone», come lo ha definito, e petulante sulla questione stadio, aveva in realtà sponsor indicibili. Ha anche detto di essere stata emarginata, negli ultimi tempi, da De Robbio «che ha il controllo del meetup» di Quarto. Una dichiarazione sorprendente e allarmante: a chi risponde, dunque, l`assemblea dei Cinque Stelle di Quarto? Agli stessi amici camorristi del consigliere?
Gli stessi amici che volevano riprendere il controllo dello stadio comunale, luogo – come in buona parte del nostro Mezzogiorno di esercizio del potere mafioso di presidenti capizonaspesso più popolari e potenti dei sindaci? Gli stessi amici che su quel campo sono tornati ad affacciarsi, osannati, appena un mese fa? A chi risponde, dunque, il meetup che indicò il nome di Rosa Capuozzo quale candidato sindaco? A De Robbio solo? E i parlamentari napoletani, Fico e De Maio, non se ne sono mai interessati? Neppure loro hanno mai avuto sospetti su nomi e volti che hanno ravvivato la campagna elettorale di un anno fa?
Rosa Capuozzo ha tentendato spesso, durante l`audizione. Sulla gestione dello stadio, sulla sua gestione, e ha perso la pazienza, mostrando un suo punto debole. Eppure il campo di calcio e la squadra, quella che era appartenuta a Castrese Paragliola, erano stati la cuccagna che il clan Polverino regalava ai cittadini quartesi in cambio di benemerenze e consenso elettorale. E proprio da quel campo la prossima amministrazione comunale dovrà ricominciare. Con una rípartenza ad handicap, però. La squadra della legalità, quella con le insegne (non solo simboliche) della Procura antimafia, non esiste più. E non so se avrebbe senso farla rinascere in maniere posticcia, senza il solido appoggio dell`intera comunità di Quarto.
Non so neppure quanto, al Comune, di conti e gestione di servizi pubblici sia stato rimesso a posto in questi ultimi settemesi. O se, invece, il non aver voluto vedere e sapere abbia aggravato la già difficilissima situazione di quel municipio. Mi riferisco, soprattutto, alle infiltrazioni camorristiche nel settore urbanistico e negli uffici tecnici. Ho il sospetto che sia stato fatto qualche passo indietro, che qualcuno possa essersi riappropriato di spazi vitali (per il clan) e che erano stati faticosamente sottratti da magistratura e commissari antimafia.
È per questo che non canto vittoria (non è mai una vittoria la dimissione di un sindaco eletto dai suoi concittadini). Anzi, sono assai preoccupata per i tentativi che la camorra farà di condizionare anche il prossimo voto amministrativo, di qualunque colore saranno i candidati. Ed è per questo che ora, da subito, prefettura e ministro dell`Interno devono attivare la massima vigilanza, mettendo in campo ogni risorsa per capire rapidamente cosa (e se) è stato compromesso dalla gestione ignava e miope di Rosa Capuozzo e del movimento che l`ha espulsa invece di guidarla. Con l`obiettivo di arrivare al prossimo voto in condizioni di normalità, senza compressioni della democrazia. Sempre che si possa e che Quarto sia diventata una città normale.


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