No a dualismi, sì ad una data
certa e che arrivi il prima
possibile per il voto delle primarie.
Felice Casson non fa una
piega sulla chiacchierata investitura
‘romana’ del giornalista
Nicola Pellicani in vista delle
primarie.
I mal di pancia del Pd veneziano
(che stasera riunirà la
direzione), il muro contro muro
di Jacopo Molina e le dichiarazioni
sibilline di Giovanni Pellizzato
e del segretario comunale
Emanuele Rosteghin non trovano,
peró, sponda in Casson.

Ma, senatore, con questa situazione
nel Pd, non c`è il
rischio di creare un
caso Liguria anche a
Venezia?
 
«Assolutamente no.
In quel caso siamo di
fronte ad un dualismo
con personalità e posizioni
decisamente diverse.
A Venezia, il Pd,
al momento ha tre candidati ed ha una necessità
inderogabile: votare
il prima possibile,
scegliere un candidato
su cui puntare».
L`investitura di Pellicani
non cambia, dunque, i suoi
programmi?

«Non ho alcuna conferma e
riscontro ufficiale sul fatto che
quella di Pellicani sia una scelta
romana imposta. Farà la sua
proposta, come sto facendo io
da metà dicembre, da quando
cioè ho deciso di rompere gli
indugi e dare la mia disponibilità
per fare il sindaco di Venezia.
Roma non puó dettar legge
e decidere chi sia il candidato
su cui deve puntare il Pd veneziano.
Se così fosse sarebbe
unicamente un`azione in grado
solo di creare attriti inutili non
solo all`interno del partito».
Votare, scegliere una data
per le primarie, è questo per
lei il primo nodo e il più

urgente da sciogliere?
«Ci sono stati troppi rinvii,
troppo tempo perso. Da gennaio
siamo andati a febbraio, ora

marzo, ma dopo la festa della
donna. Io dico, votiamo prima
della festa dell`8 marzo e diamo
dei segnali ai cittadini. Venezia
quando arriverà il giorno del
voto sarà da quasi un anno
senza una guida politica. Non è
ammissibile. Non bisogna concedere
al commissario anche la
possibilità di prendere- decisioni
politiche. La situazione è
molto complicata e quello che
aspetta chi dovrà governare la
città è un lavoro improbo. Quindi,
facciamo presto e facciamolo
bene».
 Quali sono le prime sensazioni
che sta traendo dopo le
prime settimane di confronto
con i veneziani?


«La voglia di cambiare, di
dare una svolta, questo soprattutto
sto percependo parlando
non solo con gli iscritti al Pd.
Venezia deve riprendere a correre,
ad avere un ruolo dominante
che le compete. E per
farlo servirà l`aiuto di Roma,
del Governo. Sì, in questo caso
sarà indispensabile prendere
decisioni in comune».