La democratica Cirinnà, relatrice del testo: ‘Da Ncd e Fi arroccamento ideologico’
‘Sono soddisfatta, « ma conscia che siamo ancora al primo passo», sospira la relatrice del testo, la democratica Monica Cirinnà, «la strada è lunga…».
Già: il termine per gli emendamenti è il 7 maggio…
«E perché va chiesto al presidente della Commissione Palma, che lo ha deciso. Io avevo chiesto che venissero lasciati solo venti giorni per gli emendamenti, ma dice che c`è affollamento di provvedimenti da esaminare…».
Soprattutto dice che questo tempo serve per trovare un`unità a Pd e Fi che sono spaccati al loro interno…
«Il Pd non è spaccato: c`è solo una decina di malpancisti che voterà secondo coscienza. La spaccatura è in Fi, che ha presentato due testi diversi come quelli di Caliendo e Carfagna».
Anche nel Pd non tutti sono d`accordo col suo testo.
«In Commissione giustizia abbiamo votato tutti e 9 a favore, inclusi i 3 colleghi – Tonini, Filippin e Cucca – di area cattolica. Non è vero che i cattolici del Pd sono contrari al testo Cirinnà: c`è solo un`area diciamo più conservatrice che si sta agitando. Ma si parla di una decina di persone».
Però pure loro hanno presentato un altro testo.
 «E io ho cercato di prendere qualcosa da mettere nel testo unificato. Il fatto è che loro sono d`accordo sulle unioni civili per gay, ma non vogliono riconoscere diritti minimi ai conviventi dí qualunque sesso».
Com`è stata la discussione in Commissione?
«Uno scontro tra posizioni arroccate, con Noci e Fi chiusi in posizioni ideologiche in difesa della famiglia tradizionale».
Gli alleati di Ncd hanno votato contro: si crea un problema nella maggioranza?
«Ma questo è un tema di libertà di coscienza! Lo stesso Sacconi qualche giorno fa ha detto che si tratta di un argomento fuori dal patto di governo».
Non ci saranno problemi nel proseguo del cammino?
«Non penso, sarà come per tutte le riforme sui diritti civili: ognuno voterà secondo coscienza. Non escludo voti trasversali. Ma non parlerei di maggioranza alternativa, piuttosto di maggioranza ampia».
Chiarisca una cosa: il suo testo introduce ì matrimoni gay?
«No, perché si basa sull`art. 2 della Costituzione. Riconosce alla coppia gay dí essere una formazione sociale, e in quanto tale meritevole di avere un riconoscimento giuridico».
Secondo Gasparri e Giovanardi sì apre la strada alle adozìonì gay e all`utero in affitto.
«Tutte le adozioni sono vietate, tranne quella del figlio legale del partner. Per quanto riguarda l`utero in affitto, ín Italia non lo prevede nessuna legge: dire il contrario significa solo fare terrorismo su questo provvedimento».

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