Monica Cirinnà, senatrice Pd. Come valuta la scelta di Roberto Gualtieri come candidato alle primarie?
«Roberto è il candidato con la più grande autorevolezza: è grazie al suo lavoro, tra l`altro, che abbiamo conquistato i 209 miliardi del Recovery».
Condivide anche la scelta del candidato unico del Pd, senza donne in lizza?
«Per Roma è stato percorso lungo, con passaggi difficili. Non partecipare alle primarie non è stata una mia scelta personale: c`è stato un appello dei vertici del Pd e io l`ho accolto».
Gualtieri ha assicurato che la presenza femminile nella sua squadra sarà rilevante.
«Nelle intenzioni ci sarà di sicuro una vicesindaca e il 50 per cento di donne in giunta e nei ruoli apicali dell`amministrazione e delle sue aziende.
Per promuovere le grandi capacità e professionalità disponibili a Roma».
La vicesindaca potrebbe essere lei, dopo il passo indietro fatto alle primarie?
«Mi ero candidata alle primarie perché pensavo di poter fare la sindaca, quindi credo di poter ricoprire qualsiasi ruolo. Voglio essere chiara: non ho nulla da chiedere ma non mi sottraggo a questa battaglia al fianco di Gualtieri. Poi mi metto a disposizione».
Cosa ha consigliato a Gualtieri per la sua campagna elettorale?
«Il primo consiglio che gli ho dato è stato: comincia a incontrare le realtà, solo per ascoltarle, anche se incontrerai toni pesanti. Fai uscire quel disagio e ascoltalo, poi fatti un calendario, torna da loro e porta le tue proposte. Partendo dalla comprensione della fatica che fanno i romani nella vita di tutti i giorni, da quando escono di casa la mattina».
Intanto lei continua a subire attacchi per il suo appoggio al ddl Zan.
«Vengo sempre colpita dal punto di vista personale, come se fossimo tornati a cinque anni, alla legge delle unioni civili. Evidentemente per la parte più oscurantista di questo Paese vengo considerata la persona da colpire».


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