«Era stato Renzi a garantire che Italia viva non avrebbe presentato emendamenti al ddl Zan».
E invece, senatrice Monica Cirinnà, Pd, il capogruppo al Senato Davide Faraone ne ha presentali due…
«Oltre ad altri due a firma Nencini con Cucca, il capogruppo di Iv in commissione Giustizia. Ma a parte i numeri è il merito degli emendamenti che mi ha sconvolto».
Cosa dicono?
«Quando ho letto il primo emendamento ho capito con chiarezza che l`intento di Italia viva è totalmente demolitorio nei confronti del ddl Zan. Ed è evidente il suo tentativo di far passare questi emendamenti per una mediazione che è invece totalmente falsa».
Perché? Cosa dice il primo emendamento di Italia viva?
«Apparentemente è riferito all`articolo i della legge Zan, ma nella realtà colpisce tutti gli articoli».
In che modo?
«Se approvato questo emendamento escluderà ogni riferimento nel testo all`orientamento sessuale e all`identità di genere. Viene proposto di sostituire queste due definizione con omofobia e transfobia».
E perché questo non va bene?
«I termini omofobia e transfobia non hanno la sufficiente determinatezza per stare in una legge penale».
Cosa intende?
«L`omofobia e la transfobia l`inviano a concetti non giuridici, questo vuol dire che non consentono ai giudici di identificare tutte le vittime dei crimini d`odio».
Quali vittime verrebbero lasciate fuori?
«Ad esempio tutte le persone che sono in transizione di genere. E come dimostra il recente studio dell`Istituto superiore di sanità, le persone che presentano incongruenze di genere sono tante, in continua crescita e con esperienze tra di loro molto differenti. La formulazione di questo emendamento apre un`immensa contraddizione rispetto al lavoro fatto da Italia viva alla Camera».
Quale lavoro?
«In particolare quello fatto dalla collega Annibali, prima firmataria dell`emendamento che ha introdotto le definizioni dell`articolo i. Vorrei capire. Ma immagino che a voler capire siano i colleghi deputati ti di Iv che vengono così pesantemente sconfessati».
C`è un altro emendamento a firma del capogruppo Faraone?
«Sì, ed è quello che riguarda l`articolo 7, quello sulle scuole: ribadisce inutilmente il pieno rispetto dell`autonomia scolastica».
Perché inutilmente?
«Perché l`autonomia scolastica è già ampiamente garantita dalla formulazione della norma, visto che richiama il piano triennale dell`offerta formativa delle singole scuole e porta con sé il consenso della famiglia al momento dell`iscrizione. Ma non è tutto: ci sono poi gli emendamenti a firma Nencini-Cucca».
Che cosa dicono?
«Insistono tutti e due sull`articolo 4 che così modificato è frutto di un emendamento di Forza Italia alla Camera che noi, proprio perché siamo dialoganti, abbiamo accolto. Ora lo vogliono modificare per sottrarci così i loro voti e quelli dei liberal di FI».