Senatrice Monica Cirinnà, secondo lei il disegno di legge Zan contro la omotransfobia vedrà finalmente la luce?

«Credo che spaccherà la commissione Giustizia, ma il presidente Ostellari (Lega) è seduto sui carboni ardenti, sa che sta tirando il regolamento oltre il limite, con tutti questi rinvii per non far incardinare il provvedimento».

I detrattori del ddl dicono che questo provvedimento deve essere modificato.

«Non cambieremo una riga di questo ddl molto equilibrato, non vogliamo una terza lettura alla Camera, è impensabile e impossibile».

A chi non piace il ddl – la Lega in testa con il senatore Simone Pillon – dice che bisogna chiarire meglio i concetti e il principio di libertà di espressione.

«E un ostruzionismo senza motivo, la libertà di espressione è ampiamente tutelata, il ddl condanna l`incitazione alla violenza, il rapporto causa effetto. Posso fare un esempio».

Prego.

«I preti, se vorranno, potranno continuare a dire che la coppia di Carlo e Giovanni è diversa da quella di Giuseppe e Maria. Quello che non si può fare è l`istigazione alla violenza contro Carlo e Giovanni. Non è difficile da capire, ma vorrei fare un altro esempio per chiarire».

Prego di nuovo.

«Chi vuole potrà dire “non mi piacciono le lesbiche” senza essere punito, diverso è dire “picchiamo le lesbiche”. E poi..»

Cos`altro senatrice?

«Vorrei ricordare che l`aggravante della legge Mancino venne ampliata dal governo Berlusconi».

Quella però riguardava solamente le aggravanti per la razza e le etnie.

«Certo, ma noi con il ddl Zan non facciamo altro che inserire in quelle aggravanti minoranze da tutelare, anche i disabili».

Chi contesta il provvedimento contesta anche l`istituzione della giornata contro la omotransfobia.

«Vorrei ricordare che il 17 maggio è già la giornata mondiale contro l`omotransfobia, dobbiamo solo aderire, come piano piano stanno facendo gli altri Paesi del mondo».

Ha detto che la maggioranza di governo si spaccherà su questo provvedimento, pensa che ce la farete a farlo approvare?

«Ricordo che fu una battaglia dura anche per far approvare le unioni civili omosessuali, ce la faremo anche questa volta. E la società che è cambiata e va molto più veloce rispetto alle nostre leggi».


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