De Luca è un caso?
«Sì, è inguaribile» ammonisce Rosaria Capacchione, senatrice del Pd e membro dell`Antimafia, da anni sotto scorta per le sue inchieste giornalistiche sulla criminalità.
Il governatore ha spronato 300 sindaci a raccogliere voti a colpi di clientele.
«Ascoltandolo ho provato una tristezza infinita per il numero di amministratori ai quali un presidente può parlare così, scambiando la riforma costituzionale con soldi».
In quell`incontro all`hotel Ramada di tutto si è parlato tranne che della riforma.
«A me vengono i brividi per la classe politica del Pd in Campania. Possibile che nessuno si sia alzato per chiedere “scusa De Luca, ma cosa cambierà il 5 dicembre sulle materie concorrenti?”».
Forse avrebbe dovuto alzarsi, a distanza, anche qualche dirigente del Pd.
«Cosa le devo dire, in questa campagna tutto fa brodo. Ma io non so quanto questi toni siano di aiuto. De Luca non è un nativo digitale e gli sfugge che qualunque cosa accada  finisce dritto sul web. Purtroppo passa tutto, perché a  una parte del Paese piace la rissa».
Ha fatto bene Rosy Bindi a chiedere alla Procura informazioni su De Luca?
«Non aveva alternativa, dal momento in cui tutti i partiti di opposizione lo hanno chiesto. E un atto dovuto».
Perché il Pd ha bocciato la richiesta di avviare subito un`inchiesta?
«Tocca alla Procura valutare se ci sono estremi per un reato. A chi si è occupato per tutta la vita di organizzazioni criminali non fa piacere vedere che si usa l`Antimafia per una battaglia politica, facendo entrare altri reati».
Non ci sono i presupposti per aprire un`indagine?
«Nella registrazione non c`è nulla che faccia pensare al coinvolgimento della camorra e se ci sono ipotesi di voto di scambio, campagna clientelare spinta o altri reati, che c`entra l`Antimafia? Così si finisce per snaturarla e ucciderla».
Con chi ce l`ha, con la Bindi o con i Cinquestelle?
«La Bindi non poteva fare diversamente».
De Luca ha detto che «è da ucciderla».
«Non c`era niente di ironico in quelle parole e penso che per lui sia una ferita aperta. Vada dalla Bindi, le dica a porte chiuse quello che pensa di lei, ma poi basta. È la presidente dell`Antimafia e fu la commissione all`unanimità a infilarlo in quella famosa lista. Lui sbaglia a personalizzare».
De Luca dice che è «voto di scambio delle alici fritte».
«È inguaribile. Trovo raccapricciante parlare così a degli amministratori e continuare a riderci su».
Deve dimettersi?
«No, deve rispettare i ruoli e parlare il linguaggio delle istituzioni. Altrimenti, per inseguire beceri e cafoni, perderemo le persone perbene».
Approva l`emendamento «ad personam» che consentirebbe a De Luca di fare il commissario alla Sanità?
«Esiste un problema con i commissari in Campania e non perché lo dica De Luca. Ma fosse per me, non si voterebbe nulla fino al 5 dicembre. Sterilizziamo le cose e affrontiamole a bocce ferme. Non si fa il mercatino elettorale sulla salute della gente».


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