“I minori non sono piccoli adulti, sono soggetti di diritto, per questo è necessario che siano a loro riservate specifiche normative non diluite in generici provvedimenti. Questa è l’ottica che ha permeato l’approvazione del ddl di contrasto al cyberbullismo”. Lo dice la senatrice Donella Mattesini, capogruppo Pd in commissione bicamerale Infanzia e adolescenza
“Oggi, ancor più che ieri, serve un patto, un’alleanza capace di rafforzare il diritto dei minori ad una specifica protezione. Ciò va fatto anche con riferimento al fenomeno del cyberbullismo. Il provvedimento – prosegue Mattesini – non è basato su atteggiamenti sanzionatori, non criminalizza il web, bensì sulla prevenzione e sulla promozione culturale dell’uso corretto della rete, mettendo in primo piano la responsabilità individuale e collettiva sia dei minori che degli adulti. Al centro c’è l’elemento educativo e quindi la scuola, cioè il luogo nel quale si verificano circa il 90 per cento degli episodi di cyberbullismo. Puntare alla formazione del personale in stretta collaborazione con le famiglie e con le istituzioni locali, significa che l’educazione all’uso consapevole della rete deve diventare un’attività permanente quasi una sorta di Dna del processo educativo.
Altro aspetto significativo del provvedimento è la previsione di un piano di azione integrato attraverso la costituzione di un tavolo tecnico, sia a livello nazionale sia a livello locale, composto dai vari ministeri interessati. Un percorso inclusivo che attraverso la formazione e la co-formazione di tutti i soggetti istituzionali può costruire non solo un argine al dilagare del fenomeno del cyberbullismo, ma anche una nuova e comune consapevolezza che aiuterà ad evitare pesanti conseguenze a chi non usa correttamente il web. Si tratta, quindi, di lavorare tutti insieme, genitori, istituzioni e operatori per sostenere la formazione di identità individuali e collettive più forti, nella battaglia che speriamo vincente contro questo grave fenomeno che affligge la nostra società”.