“Da quasi un anno ho interrogato e chiesto al Governo italiano una posizione più avanzata sulla vicenda Hong Kong nella tradizione della nostra politica estera interventista in campo dei diritti umani. Sostenere chèque L che succede ad Hong Kong riguarda solo la Cina ed è questione interna non ha alcun senso, non solo per lo speciale status di Hong Kong ma perché la libertà dei cittadini e il rispetto dei diritti umani non è mai una questione interna ma una questione universale cui la Cina deve adeguarsi”. Così Roberto Rampi, senatore Pd, segretario della delegazione italiana all’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa.


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