verifica del rispetto delle procedure da parte dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.

Si palesa, inoltre, un danno economico nei confronti della RAI, in quanto i predetti messaggi gratuiti sono stati mandati in onda nell’orario di punta del Festival di Sanremo, sottraendo gli spazi ad altra pubblicità che avrebbe garantito maggiori entrate all’azienda radiotelevisiva.

La vicenda presenta, poi, altri gravi profili di violazione di norme vigenti che richiedono l’intervento immediato dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.

Il primo è il carattere assolutamente ingannevole dei messaggi in questione in ragione della presenza di requisiti di accesso ai benefici del tutto aleatori e vaghi, in particolare rispetto alle reali modalità di erogazione del cosiddetto “reddito di cittadinanza”. Si tratta di messaggi ingannevoli con i quali si illudono le persone approfittando degli spazi di maggior visibilità offerti dal servizio pubblico, il tutto a spese dei contribuenti e in palese infrazione ad ogni regola. L’art. 2 del decreto legislativo n. 74 del 1992 definisce ingannevole “qualsiasi pubblicità che in qualunque modo, compresa la sua presentazione, induca in errore o possa indurre in errore le persone fisiche o giuridiche alle quali è rivolta o che essa raggiunge e che, a causa del suo carattere ingannevole, possa pregiudicare il loro comportamento economico ovvero che, per questo motivo, leda o possa ledere un concorrente“.

Il secondo attiene alle modalità di utilizzo del servizio pubblico radiotelevisivo che, come dimostrano le rilevazioni ufficiali sulle presenze quotidiane nella rete televisiva pubblica, è ormai diventato il mezzo di comunicazione privata del Governo e della maggioranza, andando a ledere le norme vigenti sul pluralismo politico/istituzionale in televisione. Secondo l’ultima rilevazione della vostra Autorità, del 11 gennaio 2019, il Governo e la maggioranza hanno una presenza schiacciante sulle reti RAI, che ha ormai raggiunto livelli imbarazzanti mai verificatisi in passato. Per il periodo in esame, siamo di fronte alla sostanziale e sistematica sotto-rappresentazione delle forze di opposizione, alla quale fa da contraltare un’inedita sovra-rappresentazione della voce del governo e, segnatamente, dei ministri vice-premier, leader delle due forze politiche che sostengono l’esecutivo, e che ora, in attesa dei nuovi dati, viene ulteriormente aggravata dalla diffusione di messaggi pubblicitari ingannevoli nelle trasmissioni Rai di maggiore ascolto.

Il terzo aspetto riguarda il fatto che i messaggi sono stati messi in onda quando è in corso la campagna elettorale per l’elezione a Presidente della Regione Abruzzo, il cui voto è previsto previste per il prossimo 10 febbraio 2019, violando le regole della comunicazione nel periodo elettorale e la par condicio fra candidati favorendo palesemente i candidati presidenti di riferimento della lega e del Movimento 5 Stelle e che il prossimo 24 febbraio vi saranno anche le elezioni a Presidente della Regione Sardegna. Il fatto appare quanto più grave se si tiene conto che per il servizio pubblico radiotelevisivo, il pluralismo, nella sua accezione più ampia, costituisce un obbligo che deve essere rispettato dalla azienda concessionaria nel suo insieme e in ogni suo atto, nonché dalle sue articolazioni interne (divisioni, reti e testate), e deve avere evidente riscontro nei singoli programmi, ivi compresa la pubblicità.

Alla luce delle considerazioni sopra svolte, lo scrivente chiede a Codesta Autorità di voler procedere tempestivamente:

– a ordinare alla Rai Spa l’immediata interruzione della messa in onda dei messaggi pubblicitari del Governo aventi ad oggetto il “reddito di cittadinanza” e “Quota 100”, anche al fine di garantire ai cittadini utenti informazioni verificate e fondate e con il massimo della chiarezza;

– a ordinare alla Rai di garantire il pieno rispetto della disciplina vigente sul pluralismo politico/istituzionale in televisione, al fine di riequilibrare le presenze quotidiane nelle reti televisive tra governo, maggioranza e opposizioni;

– a ordinare alla RAI di garantire ai rappresentanti delle opposizioni, nei telegiornali e nei programmi di approfondimento collegati a una testata, uno spazio tale da riequilibrare l’anomala sovra-rappresentanza del Governo e delle forze di maggioranza registrata nel corso degli ultimi mesi.

 

 

Sen. Davide FARAONE


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