“Il rapporto del Noe sull’inquinamento da Pfas in Veneto, che il Pd ha sempre denunciato, non lascia dubbi: la provincia di Vicenza guidata dalla Lega e l’Arpav sapevano dal 2006 e dunque alla popolazione potevano essere risparmiati 13 anni di inquinamento dell’acqua potabile e di falda, che ha contaminato anche flora e fauna. Questo rapporto e la chiusura delle indagini da parte della Procura di Vicenza, che ha portato a 13 indagati, non consentono di attendere oltre. La commissione di inchiesta sul ciclo dei rifiuti, che è competente anche sull’inquinamento, ha previsto che la prima e per ora unica regione del nord oggetto di inchiesta sarà il Veneto. Bisogna accelerare le indagini parlamentari e i relativi sopralluoghi nella regione”. Lo dice il senatore Andrea Ferrazzi, vicepresidente della Commissione Ecomafie e capogruppo dem nella commissione Ambiente, eletto in Veneto.
“In Veneto l’inquinamento da Pfas per l’attività della Miteni – continua Ferrazzi – coinvolge purtroppo 350 mila persone nelle province di Vicenza, Verona e Padova. Il governatore Zaia ha appena chiesto la proroga dello stato di emergenza per la contaminazione da sostanze perfluoro-alchiliche delle falde idriche. Ma bisogna fare molto di più. Serve approfondire e fare chiarezza e serve agire per evitare che le persone vengano ancora esposte a sostanze pericolose, tutt’ora utilizzate dall’industria”.


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