“Il lavoro svolto dalla Commissione d’inchiesta sul femminicidio fa compiere un passo avanti, soprattutto dal punto di vista culturale, al modo in cui affrontiamo il tema della prevenzione e del contrasto a tutte le forme di violenza di genere che, come stabilito dalla Convezione di Istanbul, ratificata dall’Italia con la legge 77 del 2013, corrisponde alla violazione di diritti umani fondamentali” così la senatrice Pd Valeria Fedeli in merito alla relazione della Commissione femminicidio sulla governance dei servizi antiviolenza e sul finanziamento dei centri antiviolenza e delle case rifugio all’esame oggi dell’Aula del Senato. “Per questo ne va riconosciuto il valore e l’utilità per il governo ma soprattutto per il Paese, per le donne e per tutte le operatrici impegnate nei centri anti violenza e nelle case rifugio. Oltre a indicare la necessità di un incremento delle risorse e di una nuova modalità di erogazione che superi le lentezze e le rigidità burocratiche e di un osservatorio nazionale indipendente dedicato al sistema dei servizi antiviolenza, la relazione presentata dalla commissione ha il merito di indicare competenza ed esperienza specifica quali criteri primari nell’assegnazione dei fondi pubblici. Non basta infatti avere più centri e case rifugio – prosegue Fedeli – serve fare soprattutto un investimento mirato per accrescere la formazione e la specializzazione di chi opera a contatto con le donne e i figli vittime di violenza. Fondamentale anche l’accento posto sulla valorizzazione di un approccio non neutro rispetto alla violenza che è conseguenza di una concezione proprietaria del corpo femminile, di rapporti di forza diseguali tra donne e uomini. Da qui la giusta indicazione a fare dei centri anti violenza e case rifugio, oltre che erogatori di un servizio, il motore di una cultura del rispetto della differenza che fu uno degli obiettivi iscritti nella piattaforma di Pechino sottoscritta dall’Italia 25 anni fa. Obiettivo che tutte le forze politiche, sociali, culturali, economiche devono impegnarsi a perseguire e raggiungere pienamente attraverso scelte e politiche concrete a maggior ragione mentre si discute di come investire le ingenti risorse che saranno a disposizione grazie alle scelte compiute in Europa per costruire il rilancio economico, culturale e sociale del Paese per una crescita più sostenibile, innovativa e paritaria e libera dalla violenza”.


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