Lo scandalo dei bonus percepiti da parlamentari e consiglieri regionali ha scatenato indignazione ma anche un «clima da gogna”, come lo definisce Andrea Marcucci, capogruppo dei senatori del Pd a palazzo Madama. Presidente Marcucci, il garante privacy ha detto che i nomi di chi ha indebitamente preso i seicento euro possono essere fatti. Che deve fare ora Inps?
«L`Inps faccia quello che deve fare, a me comunque non piace il clima da gogna pubblica che si è creato contro il Parlamento. Oltre ai deputati ed ai consiglieri regionali. ci sono certamente altre categorie che hanno beneficiato del bonus, non avendone bisogno. Le dico la verità, vorrei che i tre deputati ed altri eventuali professionisti. volontariamente restituissero i seicento euro. Aver preso quel bonus è un`offesa nei confronti di tutti gli italiani che ne avevano realmente bisogno. praticare queste scorrettezze in una stagione di grande difficoltà del Paese, è stato davvero un comportamento grave, direi inaccettabile”.
Si aspetta sospensioni o ritiene che non basti e che i partiti debbano espellere i parlamentari e ì consiglieri regionali?
«Ogni partito ha le sue regole interne, le ripeto comportamenti di questo tipo non possono essere tollerati. E altrettanto vero che questo fatto non può oscurare il buon lavoro che il Parlamento ha fatto in questi mesi. Va ricordato, che Camera e Senato di fatto non si sono mai fermati».
Tanti bonus e altrettanto caos, non pensa che il governo abbia responsabilità a non aver posto un tetto di reddito?
«Va ricordato il periodo in cui il governo decise questi bonus. L`opinione pubblica giustamente chiedeva concretezza e velocità. Altre operazioni di questo tipo, avevano creato problemi e lentezze giustamente criticate. Detto questo, qualche leggerezza di troppo è stata sicuramente commessa, alcuni miei colleghi senatori in questi giorni hanno ricordato qualche superficialità che poteva essere risparmiata. Ma oggi, a distanza di mesi, indubbiamente è più facile criticare”.
Sarà possibile recuperare le somme attraverso un emendamento?
«Non ho ancora studiato da vicino il dossier. Detta così, mi sembra difficile trovare una norma retroattiva. Le ripeto: sarà illusorio, ma io conto ancora sulla volontarietà. Alcuni consiglieri regionali, uno della Lega in Toscana, hanno già ammesso».
Il presidente della regione Veneto Luca Zaia ha già deciso che non ricandiderà i consiglieri-furbetti alle prossime elezioni regionali. Lo ritiene giusto?
«Zaia ha la piena facoltà di prendere queste decisioni sulle liste di centrodestra in Veneto. Penso che faccia bene. Un deputato, un consigliere regionale ma anche un professionista, che abbia usufruito del bonus, ha fatto un torto a tutto il Paese, sottraendo risorse a chi ne aveva bisogno”.
Alcuni sostengono che il presidente dell`Inps Pasquale Tridico abbia fatto uso politico della faccenda in vista del referendum sul taglio dei parlamentari?
«Non mi è molto chiaro il modo in cui l`Inps ha gestito questa operazione. partendo dall`anticipazione uscita su qualche quotidiano. È da un po` di tempo che nell`istituto previdenziale si registrano anomalie di una qualche rilevanza. Mi auguro che Tridico trovi il tempo di spiegare al Parlamento come ha gestito questa vicenda.
Non crede che tutto ciò getti discredito sulle istituzioni?
«È l`aspetto che più mi ferisce, delegare al comportamento disonesto di 3 deputati, l`onorabilità di tutto il Parlamento, dove la stragrande maggioranza di deputati e senatori hanno realmente a cuore l`interesse del Paese. Sono di convinzioni antiche: per me il Parlamento ha un ruolo sacrale. Un ruolo, che tre deputati furbetti non possono oscurare».


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