“Sulla vicenda della sentenza di Padova, dove il giudice ha stabilito che siano affidati figli minori ad un padre già condannato per violenza e maltrattamenti nei confronti della ex compagna, è necessario fare un approfondimento. Si tratta di una stessa situazione dipinta da due diversi giudici in maniera totalmente differente. A leggere le decisioni dei due tribunali sembra impossibile essere di fronte alla stessa storia, con il risultato di due provvedimenti decisamente incompatibili e dunque in un caso o nell’altro potenzialmente rischiosi per i minori coinvolti. Come commissione di inchiesta sul femminicidio e la violenza di genere chiederemo gli atti di entrambi i procedimenti per capire come e perché è possibile trovarsi di fronte a queste situazione. Com’è possibile che il giudice penale condanni un padre per violenza, giudicandolo dunque astrattamente ma verosimilmente inadatto all’affidamento dei figli, e una successiva sentenza civile lo renda idoneo alla cura addirittura esclusiva dei minori, sottraendoli a una madre che da vittima diviene carnefice? Questo genere di situazioni mostrano vulnus pericolosi del nostro ordinamento sui quali non è più possibile non intervenire”. Lo dice la senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della Commissione di inchiesta del Senato sul femminicidio e la violenza di genere.


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